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religione laica

La scienza come problema politico

La politica ora esalta certi dati scientifici, ora li modifica, ora li nega, secondo il vantaggio che se ne può trarre. Una manipolazione strutturalmente insita nel pensiero moderno.

Dottrina sociale 14_11_2023
Busto di A. Comte - foto MLWatts-Wikipedia

Venerdì scorso 10 novembre il prof. don Alberto Strumia ha tenuto la sesta lezione della Scuola nazionale di Dottrina sociale della Chiesa organizzata da La Nuova Bussola Quotidiana e l’Osservatorio Van Thuân, e ha parlato dell’emergenza del problema della scienza. Ma cosa c’entra la scienza con la Dottrina sociale della Chiesa? Purtroppo c’entra da quando la politica ha messo le mani sulla scienza per utilizzarla per i propri interessi e farne un uso ideologico. La politica ora esalta certi dati scientifici, ora li modifica, ora li nega, secondo il vantaggio che se ne può trarre.

Questo fenomeno non è solo un atteggiamento di fatto dei politici spiegabile con l’avidità umana o con l’etica degli interessi personali o di partito. La sistematica manipolazione politica della scienza è strutturalmente interna al pensiero moderno che non ne può fare a meno. Cartesio aveva preteso di uniformare la filosofia al metodo della scienza geometrica. Spinoza aveva scritto un’Etica ordine geometrico demostrata. Kant disse che la scienza è l’unica forma di sapere e intese la morale, la politica e la religione a partire da questa convinzione. Egli così confermava e concludeva quanto tutti gli illuministi in genere avevano sostenuto. Comte, nel secolo successivo, celebrò la scienza, che egli, diversamente da Kant, faceva dipendere dalla constatazione dei dati empirici, e volle costruire su di essa addirittura una “religione dell’umanità”. Certo, nel pensiero moderno non sono mancate le voci discordanti di quanti addirittura negavano la possibilità stessa del sapere scientifico. Si può comunque dire che lo scientismo, ossia l’esaltazione e assolutizzazione della scienza, sia il tratto dominante della filosofia moderna e che anche la posizione opposta, ossia la denigrazione della scienza, rientri in fondo nello stesso paradigma di una scienza dominata e controllata dall’ideologia.

Lo scientismo è un fenomeno tipicamente moderno. Esso consiste, come appena detto, nella assolutizzazione della scienza ma soprattutto nella sua manipolazione ideologica. Capita così che quanti la assolutizzano poi anche la disprezzino, perché l’ideologia ha con la scienza non un rapporto di verità ma di utilità operativa. Si possono fare alcuni veloci esempi. Per la ricerca si insiste nell’utilizzare le cellule embrionali, anche se la scienza ha detto che uguali risultati si otterrebbero usando cellule adulte fatte ringiovanire. La scienza ha stabilito da molto tempo che il feto potrebbe vivere ben prima del limite temporale stabilito da alcune leggi per poter praticare un aborto legale, ma la politica non ha ridotto i termini temporali perché questo avrebbe potuto ridurre il numero degli aborti. La scienza dice in modo inequivocabile che il maschio e la femmina sono diversi, ma la politica non ne tiene conto. Durante il biennio Covid ha esaltato la scienza, ma l’ha anche tacitata, oppure ha inventato dati scientifici inesistenti, quando non ha perseguitato gli scienziati. Proprio come nei regimi dittatoriali.

Per questi motivi quella scientifica è una vera e propria emergenza e la Dottrina sociale della Chiesa se ne deve occupare.