La religione del Progresso e di chi non vuole la pace
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L’ebbrezza del progresso ci ha illusi che tutto è permesso. Se ne vedono le conseguenze: aborto, eutanasia, sanguinarie dittature, divari sociali sempre più ampi… e ora la guerra. E se il Papa parla di pace, lorsignori lo ignorano.
Vuoi vedere che siamo alla deriva, visto lo sfrenato entusiasmo per la guerra finalizzata agli interessi personali, economici e geopolitici, di vari capi di Stato occidentali e di vari politici di Corte? Paul Valéry, in Sguardi del mondo attuale, scriveva: «Comincia l’era del mondo finito». E, nell’ebrezza del progresso di oggi, ci siamo illusi che a noi, uomini di oggi, niente è precluso! Qualche esempio?
Qualche decennio fa, ci pareva che il progresso fosse una cosa bellissima, piacevole e positiva, da benedire Dio per tale avanzamento su tutti i fronti della scienza. L’umanità era attentissima: infatti, la possibilità di diagnosticare per tempo una rara malattia incurabile; riuscire a conoscere in anticipo un “gene” malato e poterlo così sostituire con uno sano… offrire – ad una coppia sterile – la possibilità di renderla feconda, piuttosto che rivolgersi “all’Istituto delle adozioni” nazionali e internazionali, eccetera. Quante e numerose novità ha portato la scienza… Ma ora cosa accade? Crack, si rompe tutto! Invece di andare avanti, appunto, stiamo tornando indietro.
Vedi, ad esempio, l’aborto, con cui a tanti bambini è precluso l’ingresso in questa vita (incredibile, anche, il recente inserimento dell’aborto nella Costituzione francese). Così, il grosso problema dell’eutanasia, e la facilità con cui oggi i tribunali si sostituiscono ai genitori nella decisione di “staccare le spine” ai loro figli, affetti da malattie particolarmente gravi e disabilitanti, contro il parere opposto e straziante espresso dagli stessi genitori. Più volte nel Regno Unito, con angoscia e ansia, abbiamo assistito alla morte di bambini per “decreto”!
Così, la morte prolifica: con aborto, eutanasia, sanguinarie dittature in nome della “religione” o di proprie dottrine ideologiche o personali e tutto, tutto ben giustificato con vuote e false parole. E noi, o molti di noi, ci aggrappiamo frastornati alle ideologie dominanti (che pretendono di dare la loro sola definizione di come deve essere un uomo veramente “normale” oggi ), o a cosiddetti influencer ritenuti più alla moda e più famosi! Tutto nel tentativo, illusorio, di “migrare” su una terra sempre più accogliente, accondiscendente e pseudo-inclusiva. Ma vuoi vedere che vogliono cambiare l’homo faber in homo faber hominis?! Infatti, i bambini saranno, in futuro, il “risultato” di un “programma” specifico rispondente ai “gusti” di chi li ha prenotati e richiesti secondo i loro desideri. Oggi, infatti, abbiamo anche la “Medicina dei desideri” che pretende di ricreare l’uomo secondo la visione dell’uomo stesso, e non secondo la visione del Creatore.
Eh sì: per risolvere i problemi, oggi, bisogna affidarsi ad una metodica indiscutibile, quasi taumaturgica, che in sé è una vera e propria religione: il Progresso! E la priorità più urgente qual è? La potenza economica (Davos docet). Eppure, negli ultimi anni, il divario sociale si è acutizzato: perdita di lavoro, diminuzione delle risorse, affitti e mutui da pagare sempre in aumento, accrescimento del costo della vita… sono una spirale infernale che schiaccia continuamente e rapidamente le persone, costrette, talvolta, ad autoemarginarsi, piuttosto che scegliere una vita borderline, tra delinquenza spicciola, droga o depressione, alias disperazione! Ah, come è “democratica” la nostra società occidentale!
Ufficialmente, si riconoscono tutti i “diritti”, ma poi, nella realtà di ogni giorno, si privilegiano solo certe persone o gruppi portatori di occulti interessi, a scapito di tutti gli altri. Vogliamo la prova del nove? Vediamo le cronache di oggi, con altisonanti e blasonati nomi di famiglie e personaggi (per paradosso ritenuti salvatori della Patria e benefattori del popolo…) oppure gli inutili influencer di turno, eccetera, tutti con un loro stile di vita improntato a realizzare un raggiro e una sottrazione di risorse a danno dei più deboli e dei più manipolabili.
Che bella l’eredità che ho ricevuto da mia madre: in soldi? No. In cose? No. In dignità e onestà? Sì. Un aneddoto su mia mamma: ricordo che da pochi anni era passata la legge per cui chi aveva più di ottant’anni poteva accedere al sussidio di “accompagnamento”, qualora la persona non fosse stata più totalmente autonoma. E mia madre, non più completamente autonoma, doveva presentarsi una volta all’anno alla visita medica per verificare se avesse diritto al “contributo” di accompagnamento. E lei che cosa faceva? Davanti ai medici della Commissione, della vecchia USSL, alla soglia dei suoi 87 anni, nella visita annuale, alzava attivamente le braccia come per fare ginnastica, per dire che “non” voleva “l’accompagnamento”, perché ancora un poco era autonoma e, di conseguenza, non voleva “rubare” allo Stato nessun sussidio, secondo lei, ingiustificato. Grazie Mamma di questo splendido esempio. La sua grande “ricchezza” stava nel suo cuore, nella sua anima, nel suo stile genuino di vita.
Molti politici, imprenditori, lo stesso capo dello Stato parlano con piacere dell’ideale dell’uguaglianza e, a parole, fanno credere di essere, loro, capaci di “risolvere” tutti gli squilibri sociali. Ma troppe persone, ancora oggi prive dello stretto necessario, sono costrette a convivere con la disordinata e strafottente opulenza di altre. Stiamo precipitando, con gli uomini del nostro tempo, verso un dramma vero e proprio, portatore di insoddisfazioni perenni e incurabili. Un dramma che si deve, in gran parte, alla brama, continua e manifesta, di ricchezze da parte di coloro che possiedono già un potere economico assoluto. La contrapposizione tra facili ricchezze e onesto lavoro è, a tutti, molto palese.
E poi… ci mancava la guerra! Caro Papa, non ascoltare i cosiddetti “potenti”, non ascoltare i politici: alle tue parole sulla pace si sono tutti ammutoliti? Dove sono adesso i loro discorsi altisonanti? Perché non ti rispondono? Tu, continua a fare il Papa e a proclamare, in ogni modo, ogni possibile tentativo di pace!
Al Giudizio Universale, saremo giudicati non in base a quanto saremo piaciuti a quel tipo di potenti… ma se abbiamo contribuito con fatti concreti alla costruzione della pace, non quella voluta dal “mondo”, che abbisogna delle armi e della “guerra”, ma quella vera di Gesù che dice: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace» (Gv 14,27). Caro Papa, non farti “aggiustare” il tiro da lorsignori. Resisti, resisti, resisti!
«Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio» (Dt 30, 19-20)
* Suora, fondatrice della Comunità Shalom