La prova d’esame, consigli per gli studenti
Sono alle porte gli Esami di Stato con una formula nuova che prevede una sola prova: un colloquio orale della durata complessiva di 60 minuti. Vediamo insieme in che cosa consistono e come poter affrontare ciascuna delle cinque parti del colloquio.
L'ESERCITAZIONE: L'inno alla Vergine nella storia letteraria
Sono alle porte gli Esami di Stato con una formula nuova che prevede una sola prova: un colloquio orale strutturato in cinque parti e della durata complessiva di 60 minuti.
Nella prima parte lo studente deve discutere un elaborato relativo alle discipline di indirizzo individuate come oggetto della seconda prova scritta. Il tema, assegnato agli studenti entro il primo giugno, deve essere svolto e riconsegnato alla scuola entro il 13 giugno.
Nella seconda parte il ragazzo deve commentare un breve testo che è stato oggetto di studio nell’insegnamento di Lingua e letteratura italiana durante il quinto anno e che compare nel documento del Consiglio di classe del 30 maggio.
Ecco due ipotesi di percorso. Se il testo è poetico, lo studente dovrà prima presentare la raccolta poetica cui appartiene la poesia (ad esempio Myricae di Pascoli oppure I canti di Leopardi), il gruppo di componimenti (ad esempio i “grandi idilli” o i “piccoli idilli” di Leopardi) con la relativa presentazione delle caratteristiche salienti. A seguire si presenteranno la forma metrica del componimento (canzone libera o leopardiana, sonetto, ecc.), i contenuti del componimento, lo stile, la poetica dell’autore (che deve emergere dai versi riportati), eventuali ipotesi critiche di interpretazione del testo (ad esempio i giudizi di Contini sul linguaggio pregrammaticale e postgrammaticale di Pascoli, oppure il simbolismo e l’impressionismo di Pascoli secondo l’interpretazione di R. Luperini, ecc.).
Non dovrà mancare il giudizio personale ed estetico sui versi. È qui doveroso ricordare che la presentazione di una poesia è un’operazione creativa, critica e personale, non è vincolata da rigide norme coercitive.
Ad esempio, supponiamo che allo studente venga sottoposta la poesia di Pascoli In viaggio appartenente a I canti di Castelvecchio (abbiamo scelto volontariamente un argomento che possa essere propedeutico all’Esercitazione 13 collegata). Ne riportiamo solo la prima strofa:
Si ferma, e già fischia, ed insieme,
tra il ferreo strepito del treno,
si sente una squilla che geme,
là da un paesello sereno,
paesello lungo la via;
Ave Maria...
Si potrà presentare la raccolta I canti di Castelvecchio, dedicata alla madre Caterina Alloccatelli Vincenzi. Giovanni Pascoli (1855-1912) ritorna in un certo senso alla prima raccolta, Myricae (1891), scegliendo argomenti, almeno apparentemente, più semplici, richiamando sovente immagini della campagna, temi naturalistici e autobiografici. Del resto, anche il titolo richiama la realtà della campagna, quella della casa scelta come sua abitazione nei pressi di Castelvecchio di Barga, in un luogo caratterizzato dalla pace e dalla tranquillità. Lì, Pascoli medita per alcuni anni di ricostituire il nido familiare, che alla fine comprenderà lui solo e la sorella Maria.
Ci si soffermerà, poi, sulla poesia In viaggio in cui Pascoli presenta un viaggiatore che si allontana in treno, nuovo mezzo di locomozione dell’epoca contemporanea al poeta, molto presente nei versi della seconda metà dell’Ottocento e di inizio Novecento. La Madonna è qui presente come riferimento per chi è in viaggio («stella dei naviganti» o «stella del mare» sono epiteti della Madonna nelle preghiere, anche se in questo caso il viaggiatore è in treno) e madre, sempre presente nella vita, anche per chi si allontana da casa. Per questo ogni strofa si chiude con la preghiera dell’Ave Maria. Non procediamo oltre nella presentazione.
Se il testo è in prosa, lo studente dovrà senz’altro presentare il romanzo o la raccolta di novelle a cui appartiene il brano (ad esempio Vita dei campi o Il piacere), la parte dell’opera a cui appartiene il testo (ad esempio, se si sottopone al candidato il passo in cui è descritto Andrea Sperelli si dovrà presentare brevemente l’inizio del romanzo cui appartiene il testo). A seguire lo studente spiegherà i contenuti del brano, lo stile, la poetica dell’autore (facendola emergere dal testo da commentare), eventuali posizioni critiche o interpretazioni del testo (ad esempio, i giudizi sulla storicità della novella «Libertà»), un personale giudizio artistico ed estetico che può anche emergere mentre si commenta il passaggio.
Nella terza parte il candidato deve analizzare il materiale (un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema) scelto dalla sottocommissione prima di ogni giornata di colloquio e comunicato al candidato al momento della prova. La scelta del materiale deve tener conto del percorso didattico di ciascun candidato e deve favorire la trattazione di argomenti caratterizzanti le diverse discipline e del loro rapporto interdisciplinare. Supponiamo che venga proposta la poesia I fiumi, una delle poesie più note dell’Allegria, scritta il giorno seguente alla festa dell’Assunzione, probabilmente dopo che il poeta ha avuto una pausa dalla guerra in occasione della festività. Ungaretti racconta l’esperienza vissuta in un paesaggio che risente della guerra, «mutilato» come i soldati che partecipano al conflitto. In un momento di tranquillità s’immerge nell’Isonzo come per un bagno lustrale. L’immersione ha una funzione purificatoria e quasi battesimale.
Il fiume da sempre è metafora della vita: l’esistenza, come un corso d’acqua, ha un suo principio e una sua conclusione. La storia di Ungaretti può essere sintetizzata fino a quel momento in quattro fiumi, che rappresentano quattro differenti tappe della vita. Lo stesso fatto che non ci sia un solo e unico fiume a rappresentare il poeta documenta il carattere esule e peregrino di Ungaretti, poeta che sta cercando di riappropriarsi della propria identità esistenziale e culturale attraverso la memoria delle radici autobiografiche.
L’immagine circense torna più volte nei versi. Dapprima la dolina, ovvero la depressione carsica, appare nel languore tipico del circo «prima o dopo la spettacolo». A quale spettacolo alluderà il poeta? Evidentemente a quello della guerra: in un momento di sospensione dagli scontri si vive un contesto surreale, di silenzio e di solitudine, quando gli spettatori e gli interpreti della rappresentazione sono usciti momentaneamente di scena e vi devono rientrare. Più tardi compare l’immagine del poeta che si sente come «un acrobata sull’acqua». Il circo appare allora come metafora più generale del grande spettacolo della vita.
Il candidato potrà raccontare l’esperienza della guerra in trincea durante la Grande Guerra sottolineando gli aspetti salienti che hanno trasformato la guerra di movimento in guerra di posizione e descrivendo la vita in trincea attraverso documenti storici e letterari.
Un secondo aspetto che emerge dalla poesia I fiumi è quello della religiosità, che riporta alla sacralità della vita. L’aggettivo «sacro» in latino significa intoccabile. Ungaretti scopre che la vita, così fragile e transeunte, è come un filo d’erba che facilmente si può strappare. Allora il fiume in cui il poeta si distende appare come «un’urna d’acqua» e Ungaretti si percepisce come «una reliquia», da custodire, da conservare, qualcosa che è rimasto ancora illeso per il momento e che in tutti i modi deve essere conservato a imperitura memoria.
Il collegamento che si può instaurare è con i war poets inglesi. Attraverso i versi lo studente può mostrare l’esperienza dell’atrocità della guerra e della precarietà della vita provata dai soldati.
Nella quarta parte il candidato presenterà una breve relazione o un elaborato multimediale dell’esperienza di Pcto (quella che fino a poco tempo fa era la Asl, ovvero l’alternanza scuola lavoro, ora chiamata con una sigla che indica Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) svolta nel percorso di formazione.
Nell’ultima parte del colloquio la commissione accerterà le conoscenze e le competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività relative a Cittadinanza e Costituzione. La commissione valuterà l’acquisizione dei contenuti propri delle singole discipline, la precisione lessicale, le capacità di rielaborazione e di argomentazione, il giudizio critico e personale, le eventuali competenze nella lingua straniera, la capacità di saper analizzare in maniera critica l’esperienza svolta nell’ambito del Pcto, la maturazione delle competenze di Cittadinanza e Costituzione.
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