La Mussolini difende l'utero in affitto
La Mussolini critica la legge sul reato universale di maternità surrogata, citando il caso di una donna malata di tumore.
Alessandra Mussolini, in quota Forza Italia, da tempo appoggia l’agenda LGBT. Da ultimo su Repubblica ha criticato la recente legge che qualifica la pratica dell’utero in affitto come reato universale, pratica diffusa anche tra le coppie omosessuali.
Queste le sue parole: «Ma quale crimine universale! Io sono per la famiglia in tutte le sue forme e diversità. Un esempio? Chi siamo noi per impedire a una donna di diventare madre, perché magari ha dovuto congelare gli ovuli prima di sottoporsi a una chemioterapia, ma dopo la malattia non è più in grado di portare avanti la gravidanza? Perché anche di questo si parla». Peccato che non è lecito compiere una serie di atti intrinsecamente malvagi, come la fecondazione artificiale a cui segue la maternità surrogata, per un fine buono come quello di avere dei figli, nemmeno in stato di necessità (vedi patologia tumorale).
La Mussolini, poi, si candida a madrina di un prossimo Pride nazionale e così continua: «Lo farei volentieri a patto di vestirmi da drag queen con ciglia finte, zatteroni e una tutina di paillettes arcobaleno». Chissà cosa direbbe suo nonno.