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verso il 2025

La mascotte del Giubileo somiglia a Greta Thunberg

Nel corso della conferenza stampa di ieri mons. Fisichella ha presentato Luce, una pellegrina in k-way giallo per un Anno Santo che si preannuncia "pop". Prima tappa a Lucca Comics & Games.

Borgo Pio 29_10_2024

Nel corso della conferenza stampa di presentazione degli eventi culturali in programma a Roma prima dell’apertura ufficiale del Giubileo e del Padiglione della Santa Sede a Expo Osaka, mons. Rino Fisichella ha concluso il suo intervento presentando "Luce", mascotte di entrambi gli eventi: «Dulcis in fundo, mi fa piacere presentare la mascotte del Giubileo e di Osaka; si tratta di Luce, creata dal desiderio di vivere anche all’interno della cultura pop, tanto amata dai nostri giovani», ha spiegato Fisichella. «Nata dalla creatività di Simone Legno, Luce è la mascotte che ci accompagnerà. Come si vede, è una pellegrina raffigurata con gli elementi tipici del pellegrino: il k way giallo per ripararsi dalle intemperie; gli stivali sporchi di terra per la strada percorsa; la croce missionaria al collo; il bastone del pellegrino e soprattutto gli occhi luminosi, simbolo della Speranza del cuore».

La prima apparizione di Luce sarà alla fiera internazionale del fumetto e del gioco Lucca Comics & Games (30 ottobre-3 novembre): «Pensiamo che una vetrina come Lucca Comics & Games permetterà di parlare alle generazioni più giovani del tema della speranza, quanto mai centrale nel messaggio evangelico», ha detto mons. Fisichella (Agensir).  

Sarà l'effetto del k-way giallo ma qualcuno già nota una certa somiglianza con Greta Thunberg (o forse è la "bambina in giallo" dello spot Barilla di quale decennio fa?). Altra involontaria citazione sono «gli stivali sporchi di terra»: un riferimento agli stivali con cui due anni fa si presentò alla Camera l'on. Aboubakar Soumahoro? Quanto alle generazioni più giovani che dovrebbero essere attratte da un "Giubileo pop", sono state direttamente interpellate da un amico, padre di quattro figli tra i 14 e i 20 anni, i quali, vedendo la mascotte giubilare, hanno commentato all'unisono: «...ma quanto è cringe!» (e basta un'infarinatura di linguaggio giovanile per capire che non era un complimento).