La mano di Gesù
Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». (Mc 1,40-45)
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. (Mc 1,40-45)
La mano di Gesù tocca il lebbroso, mentre altre persone scappano. Il gesto di Gesù è l’anticipo di ogni ‘bacio al lebbroso’ che la storia racconta, come per San Francesco, Madre Teresa, Padre Damiano, Roul Follereau e tutti coloro che curano e abbracciano i fratelli, fino a Padre Aldo in Paraguay. Gesù apre la strada all’accoglienza di coloro che vengono rifiutati perché malati, o anziani, o bambini che devono nascere, o stranieri, o diversi. Possiamo guardare e trattare le persone come Gesù le guarda e le tratta, come accade a Lourdes.