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Suor Emmanuel

“La Madonna vincerà con un piccolo resto”

Tanti giovani vanno a Medjugorje «perché sentono la presenza della Madre» e perché «si parla del Cielo, di verità, luce e speranza». La Madonna ci dice di non aver paura perché lei sa tutto, «conosce il piano di Satana, conosce il piano di Dio, conosce i nostri pensieri» e sta preparando la vittoria «quando Lei schiaccia la testa del serpente». Ma ha bisogno di noi. «Più preghiamo, più digiuniamo, più siamo fedeli a tutto quello che ha detto Lei, più affrettiamo questa vittoria», che passerà attraverso sofferenze perché il mondo deve essere purificato. Suor Emmanuel Maillard parla con Riccardo Cascioli ai Venerdì della Bussola da Medjugorje, per il 40° anniversario dell’inizio delle apparizioni della Regina della Pace.

SUOR EMMANUEL: "MARIA HA BISOGNO DI TE!" (Intervista completa)

- MARIA PREPARA IL TRIONFO E C'È GIÀ CHI LO VIVE, di suor Emmanuel Maillard

Ecclesia 26_06_2021

«Guardando alla crisi della maternità, penso che la cosa più importante della venuta di Maria a Medjugorje sia proprio di essere mamma, una Madre che con la sua presenza si prende cura del suo piccolo […]. Lei ci ama teneramente, ha lasciato dei messaggi incredibili, come: “Se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia!”». Ospite della puntata di ieri (25 giugno) dei Venerdì della Bussola, suor Emmanuel Maillard ha indicato con queste parole l’aspetto secondo lei centrale nella presenza della Regina della Pace, appunto una Madre che ha a cuore tutti i suoi figli.

Si è trattato di una puntata speciale, sia perché trasmessa da Medjugorje - con alcuni problemi tecnici durante la diretta - sia per la coincidenza con il 40° anniversario delle apparizioni (su cui la Chiesa non ha ancora espresso un suo giudizio definitivo) iniziate il 24 giugno 1981 in questa piccola località della Bosnia Erzegovina. Prima dell’intervento di suor Emmanuel, che già aveva partecipato a un incontro con la Bussola all’inizio del 2020, c’è stato spazio per una breve ma significativa testimonianza di Alberto Bonifacio, prima semplice pellegrino nei luoghi della Gospa, poi guida di pellegrinaggi e, da trent’anni a oggi, anche organizzatore di convogli per portare aiuti umanitari nelle terre dell’ex Jugoslavia dove tuttora permangono sacche di povertà create dalla guerra degli anni Novanta.

Intervistata dal direttore Riccardo Cascioli, suor Emmanuel ha ricordato il suo primo impatto con Medjugorje (nel 1984) e poi il suo ritorno nel settembre 1989, quando ancora non sapeva che vi sarebbe rimasta. Allora «è successa una cosa che non mi spiego umanamente, ma che la Madonna ha preparato e che mi ha proprio preso il cuore e ho pianto di gioia». Chiarisce la religiosa della Comunità delle Beatitudini: «Io sapevo che noi abbiamo bisogno del suo aiuto, ma non avevo capito che anche Lei ha bisogno di noi. Quando ho capito che aveva bisogno di noi, non ho ricevuto un messaggio personale, se non nel cuore, e ho detto: “Maria, se tu hai bisogno di me, sono qui per te”». Di lì, su invito dei superiori, il suo trasferimento a Medjugorje nel dicembre dello stesso anno - con due consorelle, senza denaro, senza sapere la lingua - e l’approfondimento di un rapporto interiore straordinario con la Madonna «perché mi sono trovata come un bimbo nel seno materno».

Una maternità tangibile che evidentemente, a Medjugorje, non ha sperimentato solo suor Emmanuel. «Quanti giovani vengono qui? Perché sentono la presenza della Madre. Oggi le famiglie sono in difficoltà, e questi giovani trovano qui un posto dove c’è una famiglia, c’è Maria, c’è Gesù, si parla del Cielo, di verità, luce e speranza». Nel bel mezzo della crisi di oggi, la Madonna «ci dice di non avere paura, che siamo vicini alle prove ma nelle prove dobbiamo continuare a essere testimoni della gioia». La Madre celeste può avere questo sguardo perché sa: «La Madonna conosce tutto, il passato, il presente, il futuro, dunque la scacchiera del mondo. Sa esattamente cosa fare, conosce il piano di Satana, conosce il piano di Dio, i nostri pensieri, la politica, i media» e, soprattutto, «quando ci dice una cosa è la verità», diversamente da molte informazioni date dai media, «che non sempre sono nelle mani di Dio».

Accanto ad alcune profezie sui tempi che stiamo vivendo - come quelle della beata italiana Anna Maria Taigi - suor Emmanuel ha ricordato che la Regina della Pace ha detto che con il compimento di tutti i segreti di Medjugorje il potere di Satana sarà spezzato. «Anche Marta Robin, profetessa e mistica francese, diceva che Dio prepara una nuova Pentecoste d’amore».

Ma l’esistenza dei segreti non deve diventare il centro del nostro interesse, «perché non tocca a noi conoscere i tempi», ricorda la religiosa francese. «La cosa importante è vivere oggi in grazia di Dio, fare del nostro meglio» e sapere che il futuro che ci attende, dopo il tempo delle prove, «è bello, è la vittoria della Madonna quando Lei schiaccia la testa del serpente. Lei e i suoi figli». Bisogna custodire la speranza, la gioia e il coraggio perché «siamo in una grande prova», che solo il Cielo sa quando finirà, ma «possiamo affrettare la vittoria della Madonna vivendo tutti i suoi messaggi».

Richiamando le parole profetiche dell’allora semplice sacerdote Joseph Ratzinger, che nel 1969 parlava di una Chiesa che sarebbe ripartita da piccoli gruppi, suor Emmanuel ha letto i tempi attuali alla luce della Parola di Dio. «Cosa fa il Signore nella Bibbia? Lui forma un piccolo resto. E questo è quello che fa la Madonna», che ha creato innumerevoli gruppi di preghiera che «sono forti perché lo Spirito Santo lavora in mezzo a loro» e sono «come piccole luci in questo mondo di tenebre». Non si tratta chiaramente solo di Medjugorje, perché «ci sono altre realtà che sono bellissime. Questi nuovi apostoli dell’amore, come li chiama la Madonna, gli apostoli degli ultimi tempi, come li chiama san Luigi di Montfort, sono (lo diceva anche Ratzinger) piccoli, umili, perseguitati. La Chiesa perderà i suoi privilegi, anche tanti beni», ma questi fedeli guidati da Maria, «pieni di Spirito Santo, manterranno la Chiesa e l’amore di Dio per il momento della vittoria. È stato sempre così nella storia della fede».

La religiosa ricorda quindi le parole di suor Natalia Magdolna, una mistica ungherese a cui la Santa Vergine rivelò tra l’altro: «Nel momento in cui Satana si illuderà di essere il padrone del mondo e penserà di essere sul punto di sedersi sul trono, gli strapperò il bottino dalle mani». Prima di questa vittoria, che è certa, suor Emmanuel spiega che ci sarà «come un intermezzo dove si soffrirà perché dobbiamo essere purificati. Più preghiamo, più digiuniamo, col cuore come dice la Madonna, più siamo fedeli a tutto quello che ha detto Lei, più affrettiamo questa vittoria. La Madonna ha raccomandato di non parlare dei segreti, ma di vivere i messaggi, pregare, pregare, pregare».

Riguardo a come leggere questo 40° anniversario, suor Emmanuel ha ricordato la ricorrenza del numero 40 nella Bibbia quale tempo di preparazione (come i 40 anni di Israele nel deserto prima di entrare nella Terra Promessa, i 40 giorni di Gesù nel deserto e poi tra la Resurrezione e l’Ascensione, ecc.) e aggiunto: «Medjugorje non è solo un luogo di pellegrinaggio, è una scuola di vita cristiana, e questa scuola è una preparazione», che interessa tre tempi: «Il tempo di prima, che non tornerà mai; il tempo di adesso, che è cominciato con una serie di prove; e poi un terzo, che deve finire con la splendida vittoria di Gesù e Maria».

In questi 40 anni la Madonna «ci ha dato tutte le armi per lottare e vincere» e che fin qui sono state usate dai singoli fedeli che vivono i suoi messaggi e appunto dai piccoli gruppi di preghiera che si sono presi «il compito di pregare, di adorare il Santissimo, di confessarsi regolarmente, ricevere l’Eucaristia, leggere la Bibbia, fare il digiuno. La pace che la Madonna è venuta a dare corrisponde esattamente al bisogno del nostro tempo, perché la pace non è l’assenza di conflitti, di problemi, la pace è avere la Trinità vivente nel tuo cuore, il cuore riempito con la presenza di Dio», che può diventare un fiume che si riversa sul mondo. Il fondamento della pace, rammenta ancora la suora, sta nella preghiera, da cui sgorga la capacità anche di perdonare il proprio nemico: «Tu così diventi un grande strumento nelle mani della Madonna, lavori per Lei, sei un apostolo del suo amore. Questa è la richiesta che fa a noi, perché lei viene come Regina della Pace, dunque Regina della Pace di Dio che si ottiene nella preghiera. Un solo santo può cambiare migliaia di persone, con la pace nel suo cuore». Basta lasciarsi guidare da Maria, che «è veramente la Mamma che ha capito la nostra generazione».