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BELVEDERE

La Madonna di Senigallia la luce e il mistero

Il dipinto su legno di noce torna eccezionalmente a luogo d'origine nell'ambito di un progetto che ne valorizza lo spledore.

Bel Vedere 02_07_2011
Madonna di Senigallia

Senigallia è città devota alla Vergine. Ne sono prova le sue numerose rappresentazioni sparse e diffuse su tutto il territorio. La Madonna di Senigallia per eccellenza, però, è quella firmata da Piero della Francesca, celeberrimo pittore del Quattrocento italiano, nato a Borgo San Sepolcro, in quel di Arezzo, formatosi a Firenze presso la bottega di Domenico Veneziano  e vissuto tra Urbino, alla corte di Federico da Montefeltro, Ferrara e Rimini, alle dipendenze, invece, di Borso d’Este.

Il piccolo dipinto su legno di noce, un tempo conservato nella chiesa locale di Santa Maria delle Grazie e successivamente, per motivi di sicurezza, trasferito ad Urbino presso la  Galleria Nazionale delle Marche, sua attuale dimora, torna eccezionalmente al luogo di origine, seppur per un breve periodo, nell’ambito di un progetto espositivo che ne valorizza il ritrovato originario splendore, restituitogli dopo un delicato intervento conservativo. Ad accoglierlo è il piano nobile della Rocca Roveresca, puro esempio di costruzione rinascimentale a scopi militari.

Ambientata in un interno domestico quattrocentesco, invaso dal lato sinistro da un fascio di luce che illumina le spalle dei personaggi, la scena rappresenta Maria con il Bambino in braccio, affiancata da due angeli.  Sul retro gli scaffali sorreggono un contenitore di avorio e una cesta con un panno di lino, segno del ruolo salvifico di Maria che accoglie nel suo grembo Gesù come un’altra cesta accolse, e salvò dalle acque,  Mosè.
Il Bambino, benedicente, ha tra le mani una rosa bianca, simbolo della purezza di Sua Madre, e al collo una collana di corallo, color rosso sangue, che anticipa la Passione.

Come sempre nelle opere di Piero, anche in questo caso è la luce l’elemento più affascinante della sua pittura, una luce diffusa che nasce dall’impasto cromatico dei colori, alla maniera fiamminga da cui il maestro recupera l’uso dell’olio sostituendolo alla tempera. Una luce che si sofferma delicatamente sui dettagli delle figure, dimostrando una qualità eccelsa e una padronanza assoluta della tecnica esecutiva. Una luce che qui si fa metafora dell’Annunciazione e, quindi, dell’Incarnazione.

“Solo dopo essere entrati in questa silenziosa scatola di metafore e di simboli con lo stesso atteggiamento mentale con cui si entra in uno spazio liturgico – dice il direttore dei Musei Vaticani, prof. Antonio Paolucci, che ha voluto portare il suo contributo scientifico a questo evento espositivo - potremo abbandonarci al piacere della pura visione e contemplare la poesia dei “minimi” qui portata a livelli insuperati..”
 

LA LUCE E IL MISTERO

La Madonna di Senigallia nella sua città
Senigallia (AN), Rocca Roveresca
fino al 10 luglio 2011
orario: tutti i giorni 8.30 – 19.30
ingresso: intero € 3; ridotto € 1,50
info: info@madonnadisenigallia.it