Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Francesca Saverio Cabrini a cura di Ermes Dovico
LA RICORRENZA

La liturgia è culto a Dio, alle origini del Movimento liturgico

Ascolta la versione audio dell'articolo

11 luglio 1833: viene ristabilita la vita monastica nell’abbazia di Solesmes, grazie a dom Guéranger. La cui opera è ritenuta all’origine del Movimento liturgico, che intendeva riproporre tutto lo splendore della liturgia.

Ecclesia 11_07_2023
dom Guéranger + abbazia di Solesmes (CC)

La liturgia della Chiesa cattolica, come tutte le cose, ha conosciuto nella sua storia momenti di grande sviluppo e momenti di decadenza. Non è sorprendente che nel XIX secolo questa decadenza fosse profondamente percepita, se si pensa a che cosa aveva pesato sulla Chiesa in quel secolo e in quello precedente. Pensiamo al giansenismo, che ebbe un profondo impatto anche sulla liturgia e che fu solennemente condannato nel 1794 da Pio VI con la Bolla Auctorem fidei. Ma pensiamo anche all’illuminismo, alla Rivoluzione francese, all’ascesa delle società segrete, al cattolicesimo liberale, al gallicanesimo. La Chiesa e la sua liturgia non si trovavano certamente nella condizione migliore per prosperare.

Se guardiamo specificamente alla Francia, essa si trovava in una situazione del tutto peculiare, in quanto molti dei sommovimenti che abbiamo elencato sopra la toccavano direttamente e influivano molto anche sulla liturgia, allontanandola dal Rito romano. Il gallicanesimo, ad esempio, invocava un’indipendenza della Chiesa francese dalla Santa Sede. Roma ovviamente non poteva accettare questo, non tanto per ragioni di orgoglio, ma perché la Chiesa stessa per volere del Suo Fondatore è radicata sulla roccia che è Pietro, e quindi ubi Petrus, ibi Ecclesia. Questo naturalmente non significa che il Papa di turno possa disporre a suo piacimento della Tradizione e della dottrina, anzi egli è chiamato a custodirle e a interpretarle rettamente, non certo a stravolgerle.

La situazione della Francia era dunque molto penosa e forse soltanto qualcuno dall’interno poteva fare qualcosa perché essa cambiasse in meglio. Ebbene, l’11 luglio 1833 venne di nuovo canonicamente stabilita la vita monastica in un’abbazia nella zona della Loira, nel dipartimento della Sarthe. Essa è conosciuta con il nome del piccolo villaggio in cui è situata: Solesmes.

Tutto questo è dovuto a qualcuno che era proprio nato da quelle parti nel 1805, Prosper Louis Pascal Guéranger (1805-1875), una delle personalità più importanti nella Chiesa del XIX secolo (nella foto in alto, con accanto un'immagine dell'abbazia di Solesmes). Egli comprese che era necessario ricentrarsi sul rito della Chiesa di Roma e fuggire dalle tentazioni indipendentiste che squassavano la Chiesa di Francia. La liturgia, quindi, era al centro della restaurazione cattolica di dom Guéranger e un elemento fondamentale di questo era la restituzione del canto gregoriano alla sua versione più autentica. Da allora e fino ad oggi i monaci di Solesmes sono il punto di riferimento per tutti gli studiosi di canto gregoriano. Pensiamo a nomi di monaci come Joseph Pothier, André Mocquerau, Jean Claire, Eugène Cardine, nomi che tutti gli studiosi del canto liturgico conoscono per il loro contributo alla conoscenza del canto gregoriano.

L’opera di dom Guéranger fu considerata all’origine del Movimento liturgico, cioè tutte quelle azioni volte a riproporre ai fedeli la bellezza e nobiltà del Rito romano e ad approfondirne le radici storiche, teologiche, spirituali. Nelle Istituzioni liturgiche (Institutions liturgiques), dom Guéranger dice che la liturgia è quell’insieme di simboli, canti e azioni per mezzo dei quali la Chiesa esprime il suo culto religioso a Dio. La liturgia è naturalmente, secondo Guéranger, l’espressione più elevata e santa del pensiero della Chiesa.

Certamente dom Guéranger aveva ben presenti le enormi difficoltà che la sua opera di restaurazione avrebbe comportato. Era la sua una riscoperta della liturgia come culto a Dio e mezzo di santificazione per i fedeli: la sua azione non metteva al centro l’uomo, ma Dio. Essa, dal dogma, si faceva teologia che si traduceva nella pastorale. Queste erano le grandi idealità del Movimento liturgico originario.