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NEWS DAL GUATEMALA

La "Grande Carovana" per vita e famiglia

Si riuniranno nella capitale del Guatemala persone provenienti da tutto il paese per celebrare la vita e la famiglia. Un paese con una ricca cultura e molte virtù, "ma la più importante di tutte è che siamo un paese di fede". Parola di Alejandro Giammattei,  presidente del Guatemala che non ha nascosto le pressioni inaudite delle multinazionali abortiste ed LGBTI americane.

Attualità 24_07_2021

Nei giorni scorsi è stata annunciata una ‘Grande Carovana’ di cittadini guatemaltechi promotori della famiglia e vita umana, dal concepimento alla morte naturale, invaderà la centralissima e importante Piazza della Costituzione di Città del Guatemala il prossimo 8 agosto. Si riuniranno nella capitale del Guatemala persone provenienti da tutto il paese, in moto, auto e con ogni mezzo pubblico per celebrare la vita e la famiglia.

Il Presidente della repubblica del paese centro americano, a poche ore dall’annuncio della manifestazione pro vita e pro famiglia, il 16 luglio ha ribadito che firmerà tutte le norme necessarie per proteggere la vita e la famiglia nel paese. Lo stesso Presidente Giammattei non ha nascosto le pressioni inaudite che le multinazionali abortiste ed LGBTI americane stanno facendo nei suoi confronti per legalizzare aborto e matrimoni gay.

"Non lasciateci soli in questa lotta contro i movimenti che vogliono destabilizzare il paese per stabilire un regime che promuova l'aborto e l'agenda globalista che va contro i nostri principi di fede", ha detto Giammattei in un filmato postato su Twitter.  Il presidente del Guatemala, Alejandro Giammattei, ha assicurato che durante il suo mandato firmerà tutte le leggi necessarie per la protezione della vita e l'inviolabilità della famiglia. Le dichiarazioni erano state anticipate da Gaimmattei Sam Brownback, Ambasciatore Generale dell'’International Religious Freedom Alliance’ (IRF), organizzazione che ha tenuto il suo incontro annuale lo scorso 15 luglio. 

Nel suo discorso al Summit dell’IRF , il Presidente Giammattei ha dichiarato che il Guatemala è un paese con una ricca cultura e molte virtù, "ma la più importante di tutte è che siamo un paese di fede…Nella mia amministrazione, ho deciso di firmare tutte le norme necessarie per rafforzare la politica pubblica per la vita e la famiglia. Con questa politica, ogni ente governativo avrà una direzione e un coordinamento chiari e a favore della vita dal concepimento e della famiglia. Inoltre, stiamo firmando l'Alleanza IRFBA (alleanza dei paesi a favore della libertà religiosa nel mondo) affinché il Guatemala possa unirsi al gruppo di paesi che a livello globale fanno parte della promozione e della difesa di un diritto umano così importante come la libertà di religione".

L’Alleanza, promossa dagli USA dal dicembre 2020, grazie all’impegno dell’allora Segretario di Stato USA Mike Pompeo e a quello dell’allora Ambasciatore Usa per la Libertà Religiosa Sam Brownback, tutt’ora include 32 paesi. Nel suo intervento il Presidente Giammattei ha aggiunto che "la fede viene prima della politica, quindi, daremo tutto l'appoggio necessario affinché il Congresso della Repubblica possa approvare la proposta di legge per la libertà religiosa, che include anche le norme a tutela della vita del concepito e della famiglia naturale ed è nata da un efficace dialogo e coordinamento tra i gruppi religiosi del paese. Certamente la lotta per raggiungere questi obiettivi ci fa confrontare con gruppi potenti”.

La proposta di legge n.5915 ("Legge sulla libertà di religione e di credo, di culto e di coscienza") è sostenuta non solo dai gruppi della maggioranza parlamentare, ma anche da molti parlamentari di opposizione. Al Presidente Giammattei non è mai mancato il sostegno di tutte le chiese cristiane e, dopo aver resistito alla rivolta violenta ed eterodiretta nel novembre 2020 (nella quale in molti chiedevano le sue dimissioni e la legalizzazione dell’aborto), ora i movimenti pro life e pro famiglia lo sostengono apertamente. La convinzione che ‘la fede viene prima della politica e dell’interesse di carriera e partito’, non è solo di Giammattei.

Noi abbiamo descritto su queste pagine il coraggio esemplare di testimoniare la propria fede e la vita umana dal concepimento alla morte naturale dimostrato dai Presidenti di Malta e del Portogallo nei mesi scorsi. Non sarà solo il popolo del Guatemala a dover combattere contro quei ‘gruppi potenti che non risparmiano sforzi per disinformare, provocare la polarizzazione e ottenere l'accesso al potere pubblico con mezzi illegali’. Un buon esempio viene in queste settimane dal popolo pro vita dell’Ecuador, dove speriamo che il suo Presidente (cattolico) Guillermo Lasso, in carica dallo scorso 24 maggio, sappia emulare il coraggio esemplare del suo predecessore Lenin Moreno. La situazione è delicata dopo il vero e proprio blitz della Corte Costituzionale che in Aprile aveva liberalizzato nel paese solo l’aborto in caso di rapimento della donna.

Da allora non passa settimana che le multinazionali dell’aborto non presentino casi eclatanti e dati statistici che ‘giustifichino’ una piena liberalizzazione dell’omicidio del concepito. Ultimo tentativo, fatto da ‘Human Rights Watch’ lo scorso 14 luglio, è un documento nel quale si chiede la depenalizzazione dell’aborto perché nell’ultimo decennio sarebbero state incarcerate soprattutto le “ragazze indigene e afrodiscendenti che vivono in povertà”. La caciara fatta dagli abortisti ha coinvolto anche l’inglese ‘The Guardian’ che ha denunciato, nelle sue pagine pagate da Bille e Melinda gates, la ‘terribile situazione ecuadoregna’.

Tutto falso, una gigantesca ‘fake news’ ordita ai danni di donne e bambini. L’Associazione ‘Familia Ecuador’ lo stesso 14 luglio ha presentato uno studio sui dati reali ed ufficiali: in 10 anni ci sono stati solo 43 morti per aborto indotto; l‘aborto indotto’ è la settantesima causa delle 80 morti possibili per una donna ecuadoregna. Il Rapporto "Ecuador: l'aborto in cifre" dimostra che (quasi) non ci sono aborti in Ecuador. Il coraggio del Presidente Giammattei e del popolo per la vita e la famiglia del Guatemala non è solitario, gli esempi recenti che vengono dall’Ecuador dimostrano che la vita e la famiglia possono trionfare.