Presidente Malta: “Firmare per l'aborto? Piuttosto mi dimetto”
Nell’ultimo paese dell'Unione europea in cui l’aborto è un crimine, di fronte alla proposta di legalizzarlo, il presidente George Vella ha dichiarato: “Non posso impedire all'esecutivo di decidere, ma ho la libertà, se non sono d'accordo, di dimettermi, non ho problemi a farlo, non ci sono mezze misure per l'omicidio, non ci sono ‘se’ e ‘ma’". Il parlamento ha poi bloccato la proposta e così Vella ha sconfessato la strategia perdente del male minore.
A Malta, ultimo paese dell'Unione europea nel quale l’aborto rimane un crimine, dal 12 maggio scorso la politica di discute sulla proposta fatta da due coniugi e deputati indipendenti, sino allo scorso anno apertamente pro life, di depenalizzare l’aborto.
Il Presidente di Malta George Vella ribadisce che mai firmerà una tale legislazione e la sua disponibilità a dimettersi, tra i partiti tradizionali c’è invece chi si schiera contro la proposta e chi apre la porta alla discussione, la Chiesa tuona mentre le elezioni parlamentari del prossimo anno potrebbero essere anticipate. Lo scorso 12 maggio la deputata indipendente maltese Marlene Farruggia ha presentato la prima proposta di legge per la depenalizzazione dell’aborto nella storia del Paese. La proposta presentata cancella l'articolo 241 del codice penale, che proibisce di "procurare un aborto" e comporta una pena detentiva fino a tre anni, ed elimina l'articolo 242, che punisce chiunque assista all'aborto per omicidio volontario o lesioni personali volontarie (pena detentiva sino a 4 anni), sostituendo questi articoli con la previsione di 10 anni di carcere solo per coloro che eseguono un aborto forzato e non consensuale.
Il Partito Nazionale (conservatori) ha apertamente criticato la proposta e ribadito che mai sosterranno depenalizzazione e liberalizzazione dell’aborto sull’isola. La ‘Women Rights Foundation’, organizzazione maltese affiliata alle grandi multinazionali inglesi e americane dell’aborto, ha subito ribadito il suo pieno appoggio alla proposta e riaffermato la necessità di un dibattito nazionale sul tema, ricordando come nel 2017 l’allora Commissario Europeo dei Diritti Umani, Nils Muižnieks (legato alla Open Society di George Soros e alla guida di Amnesty International Europe), avesse chiesto al paese di dibattere sul tema e aprirsi a nuove legislazioni più liberali sull’aborto. A favore anche un gruppuscolo di giovani protestatarie ultra abortiste (Young Progressive Beings) che promuovono il ‘progresso’ dei diritti riproduttivi e la totale liberalizzazione dell’aborto e contraccezione.
Il 13 maggio è stato l’ Arcivescovo de La Valletta Mons. Scicluna ad intervenire nel dibattito e a ribadire la sacralità della vita nascente e della maternità, mentre lo stesso giorno il dibattito si infuocava all’interno del partito di maggioranza Laburista nel quale si è passati da una posizione fermamente contraria ad una disponibilità sia a discutere la proposta sia ad aprire un dibattito pubblico anche se non “non in questo momento”. La volontà di una consultazione nazionale è stata ribadita dai Laburisti il 17 Maggio. Il terzo partito maltese l’ADPD, una coalizione di Verdi e Democratici di sinistra che i due coniugi Farruggia avevano prima guidato e poi abbandonato, pur non avendo rappresentanza in Parlamento, ha dichiarato il sostegno alla depenalizzazione dell’aborto in alcune circostanze. Nei giorni seguenti è sceso in campo il Presidente della Repubblica George Vella, cattolico praticante da sempre coerente con la Nota della Congregazione per la dottrina della fede per i Cattolici in Politica (2002). Perciò, il 17 maggio, durante un’intervista alla emittente televisiva Net News, Vella, laureato in medicina, ha dichiarato con coraggio: “Non firmerò mai un disegno di legge che comporta l'autorizzazione di un omicidio…Non posso impedire all'esecutivo di decidere, questo spetta al Parlamento. Ma ho la libertà, se non sono d'accordo con un progetto di legge, di dimettermi e andare a casa, non ho problemi a farlo…non ci sono mezze misure per l'omicidio. O hai ucciso o non hai ucciso... Sono molto chiaro, non ci sono ‘se’ e ‘ma’".
Semplicemente coerente, l’esatto contrario dei tanti politici cattolici che destinano tutti propri sforzi a “ridurre il danno” e mantener la sedia, piuttosto che affermare la verità. Ebbene, sarà stata per una semplice coincidenza che lo stesso giorno in cui sono risuonate forti e chiare le parole del Presidente della Repubblica, il Parlamento ha deciso di non inserire all’ordine del giorno della Commissione Salute la proposta di legge di depenalizzazione dell’aborto. La coerente dignità di affermare le proprie ragioni e non vergognarsi della propria fede, anche nello svolgimento di un alto incarico pubblico, paga sempre ed in ogni caso. Non così la pensano i proponenti della legge, i due coniugi Farruggia che hanno girovagato tutti gli schieramenti politici del parlamento, hanno difeso strenuamente le ragioni della vita del concepito e si sono opposti per molti anni ad ogni forma contraccettiva (pillola del giorno dopo) che potesse mettere in pericolo la vita del nascituro. La vita politica di Marlene Farruggia e Godfrey Farruggia, ex Ministro della Salute del Governo Laburista e promotore nel 2017 di un intergruppo parlamentare pro life, si dimostra ancora una volta piena di contraddizioni inconciliabili. Nel maggio del 2019, quando entrambi erano alla guida del Partito Democratico e ne erano unici rappresentanti in Parlamento, litigarono pubblicamente perché Godfrey (presidente del Partito) promosse l’inserimento in Costituzione del divieto di aborto, mentre la moglie Marlene era contraria, pur dichiarandosi pro life. Oggi entrambi sono invece utili strumenti per l’offensiva internazionale contro la vita del concepito, una cordata di interessi economici ed ideologici sinistri che non può accettare l’eccezionalità di Malta, unico vero paese pro life europeo.
Ma di fronte questi interessi e ad una politica interna sempre più ripiegata su se stessa, si erge un ostacolo, l’ultimo eroico cavaliere che si batte per vita del concepito, un esempio per tutti i politici cattolici del mondo: George Vella. Così come abbiamo celebrato lo scorso febbraio il Presidente del Portogallo Rebelo de Sousa per la sua difesa della dignità della vita umana sino al suo termine naturale, così oggi ringraziamo il Cielo per l’esempio del Presidente di Malta George Vella. Saper far bene la politica ed essere veri cattolici è possibile, non in teoria ma in pratica, non mancano esempi e non c’è alcuna necessità di relativizzare il Catechismo.