La geniale pedagogia di Dante. Sesta puntata (VIDEO)
La sesta puntata della video-rubrica "All'Inferno con Dante" a cura di Giovanni Fighera.
Alla fine del canto II il viaggio non è ancora iniziato. Dopo le parole di Virgilio sulle ragioni per cui valga la pena partire, Dante sembra recuperare il vigore e l’entusiasmo. Ma le sorprese non sono finite. Dinanzi all’epigrafe posta sulla porta dell’Inferno ritornano le antiche paure. Le parole incise sono cupe e orride:
Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore;
fecemi la divina podestate,
la somma sapïenza e ‘l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate.
Nei primi tre canti dell’Inferno, Dante presenta la sua straordinaria pedagogia. Un discorso non può avvincere e convincere, non è sufficiente neanche conoscere le ragioni e le motivazioni.
Come farà Dante ad entrare attraverso la porta dell’Inferno? Vedremo nella puntata di oggi la somiglianza tra il metodo di Dante e quello di sant’Ignazio di Antiochia e di sant’Ambrogio.