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L'ANTIDOTO

LA CITTA' ETERNA

Gli artefici del Risorgimento non avrebbero potuto gloriarsi della grandezza di Roma se i Papi nel corso dei secoli non l'avessero resa così maestosa. Storia di un luogo legato per sempre al vicario di Cristo.

L'antidoto 26_03_2011
Vaticano
Monsignor Gottardo Scotton (1845-1916) era di Bassano era aveva due fratelli monsignori come lui, Jacopo e Andrea. I tre fondarono il settimanale La Riscossa per la Chiesa e per la patria che combatteva i massoni e i modernisti al tempo del papa san Pio X. Gottardo si adoperò anche per diffondere l’Opera dei Congressi nel meridione italiano. Scrisse diverse opere, tra cui una Storia di Roma dalle origini all’Unità d’Italia che recentemente è stata ripubblicata dalle edizioni Amicizia Cristiana. Il brano che segue, tratto dal libretto, è quello che l’editore usa per pubblicizzarlo. Mi sembra appropriato riproporlo in questo centocinquantenario della vittoria di Vittorio Emanuele II, Garibaldi e Cavour.

«Della prima Roma non rimarrebbe una pietra se i Papi non ne avessero salvati dai barbari e custoditi religiosamente gli avanzi. Della seconda Roma, ossia della Roma Papale, i monumenti sono tanti e così vivi, così gloriosi, che forza umana non può né potrà mai snaturarli. Della terza Roma non vediamo finora, che una sola cosa, la libidine della distruzione. Ma contro tutto e contro tutti, Roma sta e starà ai fini altissimi, ai quali fino dalle prime sue origini fu preordinata da Dio. E quando quegli uomini che il mondo chiama col nome di grandi, non saranno che languide memorie di tempi antichi; quando le rivoluzioni, le battaglie, le guerre, le dinastie, i regni, gli imperi, le repubbliche diventeranno nulla più che un tema da svolgersi sulle panche di scuola; a Roma vivrà sempre, Vicario di Gesù Cristo, Maestro, Dottore e Padre di tutti i popoli della terra, un Vegliardo vestito di bianco, il Papa».