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IL GIUBILEO LETTERARIO / 24

La centralità di Cristo e la Divina Misericordia

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Cultura 28_04_2025
©Claudio Papi/LaPresse 2000

Eletto il 16 ottobre 1978 all’età di 58 anni, papa Giovanni Paolo II viaggiò più di tutti gli altri precedenti papi insieme compiendo 104 viaggi apostolici nel mondo e 148 visite pastorali in Italia.
Durante il suo pontificato, che ebbe un ruolo fondamentale nel crollo del comunismo nell’Europa dell’Est, si assistette alla caduta del Muro di Berlino e alla dissoluzione dell’Unione Sovietica verso un mondo differente da quello diviso dalla contrapposizione tra Est e Ovest, tra il primo mondo (occidentale) e il secondo mondo (i paesi dell’est e URSS).

Avvicinandosi la fine del secondo millennio e il Giubileo che segnava il passaggio al terzo millennio, già nel 1994 papa Giovanni Paolo II volle ricordare a tutti i credenti la roccia su cui è possibile costruire e la via che coincide con la salvezza: Gesù Cristo. Nacque così la Tertio millennio adveniente in  preparazione al Giubileo in cui il pontefice scrisse:

Cristo, Redentore del mondo, è l’unico Mediatore tra Dio e gli uomini e non vi è un altro nome sotto il cielo nel quale possiamo essere salvati (cf. At 4, 12). […] Cristo, Figlio consustanziale al Padre, è dunque Colui che rivela il disegno di Dio nei riguardi di tutta la creazione e, in particolare, nei riguardi dell'uomo. Come afferma in modo suggestivo il Concilio Vaticano II, Egli «svela ... pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione».

In mezzo alle ideologie che attraversano la storia e in particolare il Novecento, tra le tante ventate di novità e i falsi profeti che pretendono di annunciare mondi nuovi e una salvezza che finalmente cambierà il mondo, papa Giovanni Paolo II ricorda che

Gesù è la vera novità che supera ogni attesa dell'umanità e tale rimarrà per sempre, attraverso il succedersi delle epoche storiche. L’incarnazione del Figlio di Dio e la salvezza che egli ha operato con la sua morte e risurrezione sono dunque il vero criterio per giudicare la realtà temporale e ogni progetto che mira a rendere la vita dell'uomo sempre più umana.

La lettera apostolica ricorda infine che la Chiesa crede che «Cristo, per tutti morto e risorto, dà all'uomo, mediante il suo Spirito, luce e forza perché l’uomo possa rispondere alla suprema sua vocazione; né è dato in terra un altro nome agli uomini, in cui possano salvarsi» (Gaudium et Spes). Inoltre, la Chiesa crede «di trovare nel suo Signore e Maestro la chiave, il centro e il fine dell'uomo nonché di tutta la storia umana». Le apparenze mutano di anno in anno, ma «al di sotto di tutti i mutamenti ci sono molte cose che non cambiano; esse trovano il loro ultimo fondamento in Cristo, che è sempre lo stesso: ieri, oggi e nei secoli» (Gaudium et Spes).

Il Giubileo venne annunciato con la Bolla Incarnationis mysterium la cui lettura venne anticipata al novembre 1998. Il papa si richiamava alla sua prima enciclica Redemptor hominis pubblicata nel marzo 1979 (a neanche cinque mesi dalla sua elezione) che indicava la centralità di Cristo nella storia dell’umanità, nell’universo  e, quindi, nel suo pontificato.

Il Giubileo del 2000 avrebbe avuto due centri, Roma e Gerusalemme, rispettivamente la città in cui la Provvidenza volle porre la sede del successore di Pietro e il luogo in cui morì il Figlio di Dio. L’auspicio del papa era che il Giubileo potesse favorire il dialogo tra cristiani, ebrei e mussulmani in attesa del momento in cui tutti si potesse scambiare  la pace nella città santa di Gerusalemme.

Il papa spronava all’impeto missionario di annuncio di Cristo, vera salvezza del mondo. Gli anni in preparazione al Giubileo erano stati dedicati alla Santissima Trinità: Gesù rivela il volto del Padre, ricco di misericordia e con l’invio dello Spirito Santo rende visibile il mistero di amore della Trinità.

Il papa ricordava che ormai da settecento anni la Chiesa celebrava il Giubileo come «una tappa significativa del suo incedere verso la pienezza in Cristo». I segni principali sono il pellegrinaggio, che ben descrive la condizione dell’uomo come homo viator, e la Porta Santa che dal 1423 richiama il passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia. La porta è Cristo stesso: da lui passano la salvezza e la grazia.

Altro segno è l’indulgenza in cui si manifesta «la pienezza della misericordia del Padre» che abbraccia tutti con il perdono delle colpe mediante il sacramento della Penitenza e della Riconciliazione. Il perdono, sottolinea il papa, implica un reale cambiamento di vita e un rinnovamento della propria esistenza. Il sacramento della riconciliazione è da sempre unito con un atto esistenziale, che si chiama penitenza, che sottolinea una reale purificazione delle proprie colpe. «Un segno della misericordia di Dio, oggi particolarmente necessario, è quello della carità, che apre i nostri occhi ai bisogni di quanti vivono nella povertà e nell'emarginazione».
La gioia del Giubileo non potrebbe essere completa, conclude il pontefice, se il nostro sguardo non andasse alla Madre del Salvatore del mondo, «donna del silenzio e dell’ascolto, docile nelle mani del Padre».

Durante il Giubileo del 2000 si celebrò a Roma la Giornata Mondiale della Gioventù cui parteciparono più di due milioni di giovani, uno degli eventi con maggior affluenza di sempre nel nostro Paese.
Papa Giovanni Paolo II incentivò il dialogo interreligioso, attraverso celebrazioni di eventi ecumenici e il pellegrinaggio in Terra Santa con la preghiera presso il Muro del pianto, dove dispose in una fessura una copia della preghiera di perdono per i peccati commessi contro gli Ebrei.
Il papa chiese una moratoria sulle esecuzioni capitali e l’abolizione della pena di morte. Il 9 luglio 2000 si recò in visita al carcere di regina Coeli a Roma.

Durante il suo pontificato (1978-2005), il secondo più lungo della storia (se si esclude san Pietro) papa Giovanni Paolo II canonizzò quasi cinquecento santi. Tra quanti salirono alla gloria degli altari nell’anno giubilare un particolare ricordo va a suor Faustina Kowalska, canonizzata il 30 aprile quando il papa stabilì la Festa della Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua. Gesù rivelò a suor Faustina: «La mia misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell'ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina» (ovvero della Divina Misericordia).
Il Giubileo proseguì fino all’Epifania del 2001. Fu l’Anno Santo con il maggior numero di pellegrini di sempre: a Roma giunsero 25 milioni di pellegrini e di turisti e in Italia le strutture alberghiere registrarono oltre 78 milioni di presenze con oltre 300 milioni di arrivi.



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