La campagna per Usa 2024 simboleggia la "notte" dell'America
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Il settantenne Trump e l’ottantenne Biden, in corsa per la presidenza. L'elettorato è confuso, tra secolarizzazione, vizi e cancel culture. La (sola?) speranza è che un repubblicano più giovane ed eleggibile ponga fine all’oscurità con una nuova alba che ravvivi la democrazia americana.
È giunto nel cuore della notte. L’annuncio registrato che il presidente Biden era in corsa per un secondo mandato nel 2024 è arrivato alle 6 del mattino (ora di New York/Washington, le 3 in California). Quasi tutto il Paese – e forse anche lo stesso presidente – stava ancora dormendo. È una novità nella politica americana. Il presidente, un ottantenne senescente e impopolare, ha permesso che la registrazione fosse resa pubblica mentre dormiva!
Malgrado l’assenza di un annuncio in diretta da parte di Biden davanti alle domande della stampa, gli Stati Uniti hanno ora i due candidati alla presidenza ufficialmente dichiarati, il settantenne Donald Trump e l’ottantenne Joe Biden, in corsa per l’incarico più alto del Paese. La campagna tra due anziani simboleggia l’inizio dell’eclissi degli Stati Uniti d’America e della sua lunga condizione speciale nel mondo?
Se la stampa mainstream americana ha passato in buona parte sotto silenzio le disfunzioni mentali di Biden, si è concentrata bruscamente sulle accuse legali mosse all'ex presidente Trump da funzionari governativi del Partito Democratico a livello statale e nazionale. Sono quasi totalmente ignorati alcuni dei suoi principali risultati, come la difesa della causa pro-life e la pace tra Israele e alcuni dei suoi vicini musulmani in Medio Oriente e Nordafrica.
Nel primo giorno del suo mandato il presidente Biden ha riportato il Paese all’aborto liberalizzato e al contempo ha abortito la capacità energetica del Paese bloccando l’oleodotto Keystone in nome della lotta al riscaldamento globale. Sul fronte internazionale, Biden è stato poi responsabile del disastroso ritiro dall’Afghanistan, lasciando indietro non solo i collaboratori americani, ma anche equipaggiamenti militari per miliardi di dollari a un nemico letale.
Desta perplessità anche la partecipazione degli Stati Uniti allo sforzo internazionale per fornire armi – alcune delle quali sono pressoché obsolete – all’Ucraina che lotta per difendere la propria indipendenza, dal momento che si tratta del Paese in cui il figlio tossicodipendente di Biden, Hunter Biden, ha concluso grossi affari durante la vicepresidenza del padre.
Oltre a un basso indice di gradimento per il presidente, i sondaggi indicano che la maggior parte dei democratici iscritti non vuole che Biden si ricandidi. Tuttavia, se le elezioni dovessero vedere Trump contro Biden, sembra che vincerà quest’ultimo. Ecco la triste situazione della politica americana di oggi.
Quanto è confuso l’elettorato? Gli americani sono impregnati di secolarizzazione, alle prese con la diffusione della cancel culture e del wokismo, e della legalizzazione di vizi come le scommesse sportive, il gioco d’azzardo nei casinò e la cannabis, senza sapere cosa ne seguirà.
Fortunatamente, il Partito Repubblicano, oltre all’arrogante Trump, l’uomo di ieri, ha diversi candidati alla presidenza, potenziali e annunciati, che abbracciano i tradizionali valori americani della vita, della libertà, della sicurezza personale e nazionale, e della libertà di culto. Sono persone della nuova generazione ma di grande esperienza, tra cui Tim Scott, senatore nero della Carolina del Sud e Nikki Haley, ex governatrice e ambasciatrice delle Nazioni Unite. C’è anche la possibilità che a correre per la presidenza sia un candidato dal cognome italiano, non ancora dichiarato, Ron DeSantis, recentemente rieletto con ampio margine governatore dello Stato della Florida. Il Partito Democratico al di là di Biden non ha altri candidati, o almeno nessuno noto alla stampa mainstream.
La (sola?) speranza per l’America è che un repubblicano più giovane ed eleggibile faccia breccia alle primarie per diventare il candidato del partito e imporsi vittorioso alle elezioni nazionali del prossimo anno, ponendo fine all’oscurità della notte con una nuova alba che ravvivi la democrazia americana, che a partire dall’indipendenza del 1776 ha donato libertà, opportunità e prosperità a milioni di persone.