La "benedizione" del Papa sulla Marcia per la vita
È terminata con il Regina Coeli in Piazza San Pietro la quarta edizione della Marcia, quest'anno a carattere internazionale. Annunciata la nascita dell'associazione Vita è, che riunisce persone e realtà che si battono per la vita e la famiglia.
Si è conclusa in Piazza San Pietro con il Regina Coeli e con il personale saluto e incoraggiamento di Papa Francesco la quarta edizione della Marcia per la Vita che si è tenuta nella mattinata di domenica 4 maggio e che quest’anno ha richiamato a Roma circa 30mila persone da tutta Italia e non solo.
Moltissimi giovani e non più giovani, laici, religiosi e religiose si sono riversati per le vie di Roma, partendo da Piazza della Repubblica fino ad arrivare ai Fori Imperiali e poi verso via della Conciliazione: un mare coloratissimo di bandiere, striscioni, canti e danze, a testimoniare la vivacità del mondo pro life italiano e le tante associazioni che a tutti i livelli si battono per la difesa della vita umana, specialmente quella nascente.
A loro il Papa si è rivolto al termine della preghiera del Regina Coeli: «Saluto i partecipanti alla Marcia per la Vita che quest’anno ha un carattere internazionale ed ecumenico. A Meter e ai partecipanti alla Marcia per la Vita tanti auguri e avanti a lavorare su questo», affiancando nel suo saluto la Marcia all’associazione che si batte contro la pedofilia e gli abusi sui minori.
«Il fatto che il Santo Padre abbia salutato la Marcia accanto a Meter non è un caso: ha voluto far capire che entrambe le realtà si battono per la difesa di persone innocenti. Con il suo saluto e l’incoraggiamento ad andare avanti (quest’ultimo aggiunto a braccio in quanto non presente nel discorso originale) il Papa ha voluto far capire che la battaglia a difesa della vita parte con la tutela dei nascituri, ma deve riguardare la persona a 360 gradi», spiega Francesco Agnoli, co–fondatore della Marcia e past president del Movimento Europeo per la Difesa della Vita.
La Marcia è stata preceduta e preparata da due convegni, che hanno approfondito alcune tematiche legate al mondo pro life. All’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum si è svolto un convegno al quale hanno preso parte circa 500 persone che ha avuto una sessione medica e giuridica dedicata agli adulti e una invece più a misura di giovane, con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato circa 200 ragazzi e ragazze.
In questa occasione è stato presentato anche “Vita è”, una nuova realtà che si propone di mettere insieme le persone e le realtà che in Italia si battono a più livelli per la tutela della vita e della famiglia, temi oggi tristemente associati nel mirino di ripetuti attacchi.
In un comunicato della neonata associazione si legge: «Occorre dirlo in tutti i modi possibili. In famiglia, a scuola, nelle aule dei tribunali e dei parlamenti, nelle accademie e negli ospedali. Per riaffermare il senso della nostra esistenza terrena; per ridare valore alle parole e ai concetti che hanno fatto grande la nostra civiltà: verità, carità, persona, rispetto…».
Nella Sala Pio X di via della Conciliazione, si svolgeva, sempre nella giornata di sabato 3 maggio, il convegno internazionale pro life al quale hanno preso parte i rappresentanti di più di 50 realtà pro life provenienti da circa 20 Paesi. Il convegno era promosso da LifeSiteNews, Human Life International e Family Life International New Zealand.
In una conferenza stampa i 52 leader delle diverse associazioni pro life hanno firmato un appello indirizzato ai vescovi cattolici, chiedendo loro di «non ammettere alla Santa Comunione i politici favorevoli all’aborto come segno di amore e misericordia verso essi stessi», dato che «non è misericordioso permettere ai nostri fratelli, che vivano ostinatamente e pubblicamente nel peccato, di languirvi senza essere avvertiti».
Tema ribadito anche dal Cardinal Raymond Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, che ha anche sfilato per le vie di Roma nella Marcia del giorno seguente.
«La nostra presenza vuole essere un grido di protesta contro l’ingiustizia commessa nei confronti dei deboli e degli indifesi», ha detto la Presidente della Marcia Virginia Coda Nunziante. «In piazza oggi ci sono gruppi e personalità con storie e strategie diverse, ma tutti uniti dalla comune volontà di opporre un no chiaro e senza compromessi ad ogni violazione della vita umana innocente».