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L'ERA DELLE PANDEMIE

«Italia attenta, col trattato pandemico rischi l'esproprio»

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Nel silenzio generale l'Oms sta pianificando la gestione di prossime pandemie sottraendo sovranità ai singoli Stati. Lockdown, Green pass, vaccini: tutto sarà diretto dall'alto senza possibilità di opporsi. Ecco come. Intervista all'eurodeputata Francesca Donato. 

Attualità 09_12_2023

L’ingerenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nelle politiche dei singoli stati sta diventando qualcosa di pervasivo e oppressivo. Due sono gli strumenti attraverso i quali l’organizzazione sovranazionale detta le condizioni per una gestione centralizzata e globalista della sanità: il trattato pandemico e il Regolamento Internazionale della Sanità, uno strumento scritto nel 2005 ed emendato nel 2022 con un accrescimento esponenziale dei poteri dell’Oms a cui gli Stati dovranno sottostare.

Entrambi gli strumenti devono essere pienamente adottati.

È questo il motivo per cui da diverso tempo se ne parla con preoccupazione. La gestione globalizzata della pandemia, infatti, ha accresciuto a dismisura il potere dell’Oms, che giova ricordarlo, è finanziata solo per un misero 15% dagli Stati membri che sono 192. La restante parte dei finanziamenti è frutto di ingenti donazioni di privati che vedono ai primi posti la Bill & Melinda Gates Foundation e la Gavi Alliance, nata per la promozione dei vaccini.

In questo quadro di pesante interferenza anche economica nell’indipendenza dell’Oms, si inseriscono i due strumenti che i singoli Stati dovranno accettare e adottare in maniera vincolante.

Con l’aiuto di Francesca Donato, europarlamentare indipendente, vediamo di che cosa si tratta.

«Del Trattato Pandemico si è iniziato a parlare dopo il Covid. Attualmente è in fase di definizione una bozza che viene continuamente aggiornata e modificata in un processo molto opaco che deriva dalla delega che il Consiglio europeo ha dato alla Commissione Europea. Pertanto, e qui sta il primo problema, non arrivano informazioni all’Europarlamento».

La versione finale di questa bozza verrà approvata a maggio 2024 nel corso dell’Assemblea generale annuale dopo di che i paesi membri dovranno dichiarare se lo accettano o no e ratificare in Parlamento. È per questo motivo che è più che mai necessario informare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo.

Le prescrizioni che sono indicate, intanto, sono decisamente folli.

«Con questo trattato – prosegue Donato - la sovranità nazionale sarà definitivamente azzerata e tutte le decisioni saranno prese dalla conferenza delle parti senza possibilità di veto. In questo modo la volontà dei popoli sarà tradita».

Vediamo alcuni punti salienti, che l’eurodeputata ha illustrato in un video sul suo canale Youtube.

Anzitutto sarà vincolante per gli Stati membri e in esso si riconoscerà il ruolo centrale dell’Oms come direzione e coordinamento sanitario internazionale nelle pandemie e nella generazione di prove scientifiche. Questo significa che le prove scientifiche di una pandemia o di una strategia vaccinale saranno accettate solo se provengono dall’Oms.

In secondo luogo, gli Stati dovranno collaborare alla pari con i finanziatori privati, tra i quali, come abbiamo visto, siedono Ong e lobby, ciascuna con interessi che potrebbero non coincidere con l’interesse pubblico o mascherarlo abilmente.

«Ciò che desta sconcerto – prosegue – è che le ripercussioni delle pandemie coinvolgeranno anche gli impatti socio-economici facendo passare il concetto che la diffusione del virus sia causata dalla mancanza di effetti e restrizioni decise dai governi, quando invece sappiamo che è piuttosto il contrario».

Il documento, inoltre, disegna uno scenario temporale di pandemia e di intra pandemia e gli investimenti degli Stati dovranno essere orientati per mantenere la struttura di controllo anche a livello economico: il 5% della spesa sanitaria degli Stati dovrà essere versata proprio per la preparazione e gestione della future pandemie. Tradotto: vivremo nell’era delle pandemie, o perché l’Oms ne dichiarerà una o in attesa di una prossima, imminente, pandemia.

Si afferma inoltre uno stretto legame tra la scienza e i decisori politici. Ma quale scienza? Dato che le pressioni lobbystiche delle case farmaceutiche nelle politiche dell’Oms sono massicce, la scienza coinciderà con gli esperti allineati alle stesse lobby, chiamati a esercitare un apporto di tipo consultivo sempre più vincolante. «Così gli interessi – insiste l’eurodeputata – saranno calpestati dalle esigenze della cosiddetta scienza».

Nella bozza si parla anche dell’approccio One healt: una sola salute che deve tenere conto di tutte le “emergenze” autoproclamate, dal cambiamento climatico all’uso del suolo, dal commercio della fauna selvatica alla desertificazione.

Questo per quanto riguarda la preparazione alle prossime pandemie che, sembra già dato per scontato, arriveranno.

Ma che cosa succede quando arriverà la pandemia? «Anzitutto è bene rimarcare che nel trattato pandemico spetterà solo al direttore generale Oms il proclamarla, ma nella sua definizione si ignora completamente l’estensione geografica optando per un’estensione globale che rimanda così a interventi su scala mondiale».

Questi sono solo alcuni degli aspetti critici che emergono dal nuovo trattato pandemico. Ma che cosa si può fare di fronte a questa ingerenza sovranazionale che imporrà arbitrariamente lockdown, campagne vaccinali, diffusione di strumenti di controllo come il green pass?

«È bene ricordare che l’Oms non è scesa dal cielo, è un’organizzazione di stati membri dove ognuno di essi ha un rappresentante pro quota, così come per tutte le altre organizzazioni internazionali. Io sono la prima a denunciare le cessioni di sovranità a queste organizzazioni, ma se accade tutto questo è con i singoli governi che dobbiamo prendercela».

Anche il Governo italiano? «Certo e credo che il Ministro della Salute Schillaci dovrebbe dire qualcosa per esercitare una sovranità che ancora c’è, ma se il Paese membro non la esercita e non esprime nessun parere contrario durante i lavori le cose sono due: o la accetta o ha già deciso di rigettare tutto quanto quando sarà il momento dell’approvazione finale. Non possiamo permetterci un esproprio dei cittadini».

Lo stesso esproprio dei diritti dei cittadini potrebbe verificarsi con il Regolamento internazionale della sanità. Le attuali proposte riducono i termini dei paesi membri per rigettare le modifiche e se non vengono rigettate diventano automaticamente valide. Dato che nel trattato del 2005 era previsto che gli emendamenti fossero trattati con questo sistema, ne consegue che accorciare questi termini toglie spazio e tempo ai Paesi per riflettere sugli emendamenti e le modifiche del 2022, che contengono, e questo è il problema, elementi che possono essere penalizzanti per gli stati.

«Neanche stavolta è stato coinvolto il Parlamento, ma neppure la Commissione. Le decisioni sono state prese dall’Oms, dove i rappresentanti degli Stati non hanno detto nulla. Noi come eurodeputati, abbiamo ritenuto necessario sollevare questo tema. Perciò, perché siano validi questi emendamenti, è necessario che l'Oms dimostri che è stata rispettata la procedura e che quindi sia stata decisa con la maggioranza dei voti presenti, ma l’organizzazione non ci ha mandato nessun elemento che comprovasse l’esistenza di questa maggioranza».

In sostanza, mancando le prove di voto la data di cui si è parlato del 30 novembre 2023 come termine perentorio per un suo rigetto, è da ritenersi invalida e pertanto quella revisione, completamente nulla.



LA BOZZA

Trattato pandemico Oms, gruppi pro vita in allerta

16_08_2022 Ermes Dovico

L’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato la bozza base per un trattato sulle pandemie, che andrebbe a rafforzare i poteri dell’agenzia Onu. Resta il nodo della sovranità degli Stati. E i gruppi pro vita sono in allerta, perché il documento rischia di essere usato per promuovere gender e aborto, in nome della sanità.

OMS

Trattato pandemico, resta il nodo sovranità. E non solo

11_03_2023 Ermes Dovico

Un documento che intende essere «legalmente vincolante». È la bozza, l’ultima, del trattato pandemico dell’Oms che comporterebbe giocoforza cessioni di pezzi di sovranità da parte dei Paesi aderenti, profilando un governo sanitario mondiale. E intanto l’Amministrazione Biden spinge per inserirvi l’aborto.

GINEVRA

Più soldi e potere all’Oms, prove di governo sanitario mondiale

30_05_2022 Anna Bono

Si è concluso il vertice annuale dell’Oms, che ha visto la riconferma di Ghebreyesus a direttore generale. Nella gestione dell’agenzia dell’Onu continuano a prevalere i motivi politici, come mostra l’esclusione di Taiwan su pressione della Cina. Il nodo principale affrontato al vertice è la riforma del Regolamento Sanitario Internazionale, per dare all’Oms ancora più potere. Dal vertice è uscita una bozza, che sarà trattata nelle prossime sessioni. Evidente il pericolo di subordinare la sovranità degli Stati all’agenzia.
- CON LE MASCHERINE ABBIAMO PERSO L'EMPATIA, di Luca Marcolivio

SCENARI

Catastrofismo climatico o pandemico, è sempre voglia di lockdown

02_10_2020 Eugenio Capozzi

L'Ipcc, l'organismo Onu che si occupa dello studio del cambiamento climatico, giunge alla conclusione che il lockdown fa bene al pianeta, perché riduce le emissioni di CO2. Anzi, quel che abbiamo vissuto nei mesi peggiori della pandemia dovrebbe essere solo un piccolo contributo al raggiungimento degli obiettivi fissati dagli accordi di Parigi. Quindi si dovrebbe ricorrere ad un lockdown quasi permanente per raggiungerli. Si è completata così la fusione fra il catastrofismo climatico e quello pandemico. Entrambe sono forme di religione millenariste secondo cui il peccato (collettivo) è lo sviluppo economico e l'espiazione si ha con la paralisi dell'economia e la decrescita.