Inizialmente trascurabile
A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito (Lc 13, 20)
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». (Lc 13,18-21)
Agli inizi il regno di Dio appare come qualcosa di umanamente trascurabile e quasi impercettibile. Il seme della Parola, fecondato dal sangue di Gesù unito a quello dei martiri, è silenzioso ma cresce incessantemente, aprendo brecce nella diga della nostra incredulità, facendo lievitare i nostri desideri verso traguardi che non osavamo nemmeno sperare prima di incontrare Gesù. Quindi impegniamoci affinché il seme dell’annuncio che abbiamo ricevuto possa diventare un grande albero in cui possono trovare rifugio anche coloro che ancora non si sono arresi a Gesù.