Indulgenza giubilare, esordio da penitenziere per De Donatis
Pellegrinaggi, basiliche, opere di misericordia e di penitenza: tutti i luoghi e le condizioni per attingere al tesoro spirituale della Chiesa durante l'Anno Santo.
Indetto ufficialmente l'Anno Santo 2025 con la relativa bolla, è stato reso noto ieri (memoria della Madonna di Fatima) anche il documento della Penitenzieria Apostolica contenente le Norme sulla Concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo Ordinario dell’anno 2025 indetto da Sua Santità Papa Francesco. Norme firmate dal cardinale Angelo De Donatis, che con l'indulgenza giubilare esordisce in qualità di neo-penitenziere maggiore.
«L’Indulgenza (...) è una grazia giubilare», concessa in primis mediante la visita alle basiliche di Roma, quelle maggiori (San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura) e quelle minori («si raccomanda vivamente la devota visita detta “delle sette Chiese”, tanto cara a San Filippo Neri)»; oltre a Gerusalemme e ai singoli luoghi designati nelle singole diocesi e alle numerose possibili opere giubilari menzionate nel documento.
Per i vivi e per i defunti: in quest'ultimo caso si compie «un lodevole esercizio di carità soprannaturale, per quel vincolo al quale sono congiunti nel Corpo mistico di Cristo i fedeli che ancora peregrinano sulla terra, insieme a quelli che già hanno compiuto il loro cammino». È questa una delle opere raccomandate, riscoprendo le opere di misericordia spirituale e corporale.
Da riscoprire è anche «lo spirito penitenziale che è come l’anima del Giubileo», in particolare riguardo al «valore penitenziale del venerdì» (pressoché dimenticato fuori dalla Quaresima). Nonché la Penitenza, con la maiuscola, ovvero il sacramento della confessione, esortando «tutti i sacerdoti ad offrire con generosa disponibilità e dedizione di sé la più ampia possibilità ai fedeli di usufruire dei mezzi della salvezza, adottando e pubblicando fasce d’orario per le confessioni, in accordo con i parroci o i rettori delle chiese limitrofe, facendosi trovare in confessionale» e senza escludere le confessioni «anche durante la celebrazione della Santa Messa».
Naturalmente continuano a restare in vigore anche le altre forme di indulgenza non connesse all'Anno Santo, che tuttavia rimane al riguardo un tempo privilegiato e caratterizzato proprio dalla maggiore possibilità per i fedeli di attingere ai tesori spirituali della Chiesa per conseguire «pienissima indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati»: ci possono essere indulgenze senza giubileo, ma non c'è giubileo senza indulgenza.