Indiscrezioni sul nuovo stop al rito antico
Una ricostruzione del blog Caminante riduce la portata dell'ultimo provvedimento. Ma gli effetti restano e l'unica certezza è l'imprevedibilità papale.
Il vaticanista Aldo Maria Valli rilancia in traduzione italiana una interessante ricostruzione del blog Caminante sull'ormai famoso rescriptum del 20 febbraio con cui il Papa ha confermato la "linea dura" del cardinale Arthur Roche contro la liturgia tradizionale (come se già non bastasse il Traditionis custodes in sé).
Tuttavia quel testo sarebbe solo una mezza vittoria di Roche, il quale – stando alla testimonianza citata – «voleva ottenere una costituzione apostolica ma ne è uscito solo con un rescriptum. Il Santo Padre gli ha detto che non firmerà alcun nuovo documento che limiti la liturgia tradizionale. Quindi gli ha concesso solo un piccolo ulteriore aggiustamento alle disposizioni di Traditionis custodes, che cambierà poco o nulla quanto già legiferato».
Sul "poco o nulla" ci permettiamo di eccepire (e di fatto abbiamo già eccepito anche qui su La Bussola) dal momento che il rescriptum rimette la questione totalmente in mano a Roche, fino a sottrarre poteri ai vescovi con l'obiettivo (non detto ma estremamente probabile) di disarmare quelli ancora troppo tolleranti. Resta vero, però, che si tratta di un documento di minor portata giuridica rispetto a una costituzione apostolica.
Caminante ipotizza un malcontento tra i vescovi, «qualunque sia il loro orientamento, dal momento che la Curia romana si intromette palesemente nel governo delle loro diocesi». E forse anche la volontà del Santo Padre di non toccare ancora i nervi tridentini, perché «Bergoglio potrà essere molto progressista, ma è anche un buon politico» e «non vuole avere a che fare con problemi inutili, che suscitino antipatia nei suoi confronti» – e anche per non dar l'idea di dipendere da Roche. Un quadro verosimile, anche se non si placano le ipotesi e i timori di nuove misure, che potrebbero limitare anche le comunità ex Ecclesia Dei. In un senso o nell'altro, l'unica certezza, come ricorda anche Caminante, è l'imprevedibilità di Francesco.