Inaugurate due chiese a Mosul
Erano state gravemente danneggiate dall’Isis che nel 2014 aveva stabilito la sede del proprio Califfato a Mosul
Riaprono in Iraq due chiese storiche di Mosul che erano state semi distrutte dal Califfato. Sono la chiesa siro ortodossa di Mar Toma (San Tommaso) e la chiesa cattolica caldea di Al-Tahira, conosciuta anche come L’Immacolata, entrambe situate nella città vecchia. Quando l’Isis prese il potere e fondò il Califfato nel 2014, stabilì la sua capitale a Mosul. Gran parte dei luoghi sacri delle minoranze – cristiani, yazidi… – furono profanati e vandalizzati dai jihadisti. La chiesa di Al-Tahira, che risale al XVIII secolo fu bombardata. La chiesa di Mar Toma, del VII secolo, anch’essa gravemente danneggiata, fu persino trasformata in una prigione. Con la caduta del Califfato nel 2017 e il ritorno di una parte dei cristiani che erano fuggiti per sottrarsi all’Isis, è stata avviata la ricostruzione e la restaurazione degli edifici religiosi. Il restauro delle due chiese rientra nel progetto “Mosaico di Mosul”, avviato dalla fondazione ALIPH e dal Consiglio di Stato per le antichità. È iniziato nel 2022 ed è stato affidato a L’oeuvre d’Orient che si è avvalsa del contributo di esperti locali e internazionali. Le chiese, dopo essere state riconsacrate, sono state inaugurate il15 ottobre alla presenza di politici locali e di fedeli. Entrambe hanno ricevuto una nuova campana, realizzata nell’officina francese Cornille Harvard, la stessa che ha restaurato le campane di Notre-Dame, a Parigi. Su quella di Al Thaira è stato inciso: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”; su quella di Mar Toma: “La verità vi farà liberi”. “Si tratta di una grande festa non solo per i cristiani di Mosul, ma per tutti i suoi abitanti – ha dichiarato monsignor Hugues de Woillemont, direttore generale di L’oeuvre d’Orient durante la cerimonia di inaugurazione – il culto riprenderà e le campane suoneranno di nuovo”. “Queste chiese non sono solo pietre – ha detto monsignor Najeeb Michael Moussa, vescovo caldeo di Mosul – la restaurazione ha dimostrato che la fede può essere ferita, ma non estinta. Ogni rintocco di campana chiama non solo i fedeli, ma il futuro”. Si tratta però di un futuro ancora incerto. All’inizio degli anni 2000 i cristiani in Iraq erano 1,5 milioni, adesso sono circa 250.000.

