Inaugurata in Turchia la prima chiesa dopo 100 anni
La chiesa di Sant’Efrem sorge nella parte europea di Istanbul e alla sua inaugurazione ha partecipato anche il presidente della repubblica Erdogan
Domenica 8 ottobre a Istanbul è stata inaugurata una nuova chiesa alla presenza del presidente della repubblica Recep Tayyip Erdogan che aveva presenziato anche alla posa della prima pietra nel 2019. È la chiesa siro-ortodossa di Sant’Efrem e la rilevanza storica dell’evento si deve al fatto che si tratta della prima chiesa cristiana del tutto nuova, costruita partendo da zero e non da edifici preesistenti, aperta in Turchia dalla fondazione della repubblica nel 1923. La minoranza cristiana, infatti, nel paese a maggioranza islamico, per decenni aveva potuto solo rinnovare e restaurare le proprie chiese, ma non aveva mai avuto il permesso di costruire nuovi edifici. Sant'Efrem si trova nel quartiere di Yesilkoy, nella parte europea della città dove risiede gran parte della comunità assira, e sorge in una area vuota del cimitero cattolico latino. La sua realizzazione, dai progetti alla posa della prima pietra alla conclusione dei lavori, ha richiesto dieci anni ed è costata circa quattro milioni di euro. Può contenere fino a 750 persone. La struttura ha cinque piani, uno dei quali ospita sale dove i fedeli potranno riunirsi dopo la messa o alla fine di cerimonie come battesimi, funerali e matrimoni e dove potranno svolgersi incontri e conferenze. Al piano terra si trovano gli appartamenti del vescovo e le camere per gli ospiti e il sotterraneo è adibito a parcheggio. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato tra gli altri il cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, il patriarca ecumenico Bartolomeo e il patriarca armeno-ortodosso Masalyan di Costantinopoli. Nella stessa giornata è stata celebrata la prima messa. In Turchia, informa l’agenzia di stampa AsiaNews nel dare la notizia dell’evento, “vi è libertà di culto, tuttavia negli ultimi 20 anni si sono registrati diversi casi di violazione alla pratica religiosa, cambi d’uso di quelle che un tempo erano basiliche cristiane (Santa Sofia e Chora) e fatti di sangue a sfondo confessionale. In particolare le interferenze del governo turco nella scelta dei leader cristiani, l’assassinio di personalità di primo piano – don Andrea Santoro nel 2006 e monsignor Luigi Padovese nel 2010 – i sequestri di chiese e di edifici e la controversa vicenda del pastore Usa Andrew Brunson. Nei mesi scorsi inoltre si sono verificati casi di controversie sui terreni, profanazione di cimiteri ed espropri dei luoghi di culto”.