In braccio a Gesù
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro (Mc 9,36)

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». (Mc 9,30-37)
Il Signore ha accettato di morire per noi, ma noi non vogliamo morire a noi stessi, cioè al nostro egoismo. Il Signore non ci chiede mai prove superiori alle nostre capacità, per questo non dobbiamo avere paura di abbandonarci al Suo abbraccio amoroso, come un bambino che riposa tra le braccia della mamma. Con Dio ti senti al sicuro o ti lasci sopraffare da ansie e preoccupazioni?