Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Natale del Signore a cura di Ermes Dovico
Svipop
a cura di Riccardo Cascioli
Ambiente

In Africa l’inquinamento colora i fiumi di verde e di blu

I residui tossici di una miniera di diamanti angolana stanno inquinando gravemente due affluenti del fiume Congo. Si contano già migliaia di persone intossicate e 12 morti

Svipop 14_09_2021

Per incuria e avidità in Africa molte attività produttive vengono svolte senza la minima attenzione a salvaguardare l’ambiente e i suoi abitanti. Nel Lesotho le acque di un fiume sono diventate blu, inquinate dalla tintura dei jeans denim fabbricati lì vicino. Nella Repubblica democratica del Congo due affluenti del fiume Congo, lo Tshikapa e il Kasai, da luglio sono diventati verdi. Analisi via satellite hanno rivelato che a contaminarli sono i residui inquinanti di una miniera di diamanti che si trova nel vicino Angola, fuoriusciti da un serbatoio che si è rotto il 15 luglio. Dapprima sono stati trovati pesci, ippopotami e altri animali morti. Poi anche tra gli abitanti dei villaggi lungo le rive dei due fiumi si sono avuti casi di dissenteria che hanno messo in allarme le autorità tanto più che l’inquinamento si verifica non lontano dalla capitale Kinshasa che ha 12 milioni di abitanti. “Non si erano mai visti casi di inquinamento così gravi nel fiume Congo – sostiene Raphael Tshimanga, direttore del Centro ricerche sulle risorse idriche del bacino del Congo – e la situazione sta peggiorando. Le conseguenze sono inimmaginabili. È una catastrofe senza precedenti. Si tratta di metalli pesanti e c’è il rischio che le sostanze tossiche entrino nella catena alimentare”. Aveva ragione. La situazione è rapidamente degenerata. Il 3 settembre l’agenzia di stampa Reuters riportava che quasi 4.500 persone si sono già ammalate a causa delle sostanze finite nei fiumi congolesi e 12 sono decedute. Ad agosto il ministro degli affari esteri congolese aveva detto che i governi dei due paesi avrebbero incaricato una squadra di esperti di individuare la fonte dell’inquinamento. Ma fino a questo momento né i proprietari della miniera né il ministro angolano delle attività estrattive hanno risposto alle richieste di chiarimenti.