Immunità di gregge, chi si illude che basti il vaccino
Sull’immunità di gregge c’è un’enorme confusione, e vedere nel vaccino - come sostiene l’OMS - il modo principale e di fatto esclusivo per raggiungerla è illusorio. Se il vaccino non è abbastanza efficace o duraturo nel tempo o non interrompe i contagi, l’immunità di gregge non la si raggiungerà mai, e pertanto diventa quasi inutile parlarne e certo non potrebbe essere invocato questo argomento per convincere o costringere qualcuno a vaccinarsi.
L’articolo dedicato all’immunità di gregge ha suscitato qualche reazione negli ambienti dove i pronunciamenti dell’OMS sono visti come Vangelo.
Un certo stupore ha destato anche il fatto che si sia dato supporto alle tesi contenute nella Dichiarazione di Great Barrington, un documento elaborato da tre epidemiologi professori delle università di Oxford, Harvard e Stanford: non proprio gli ultimi venuti. Tale Dichiarazione è stata quasi totalmente silenziata nel nostro Paese, e con una ragione molto precisa: le osservazioni dei tre prestigiosi epidemiologi e di tutti gli altri trentadue firmatari del documento, smentisce clamorosamente le politiche italiane e di altri Paesi europei in merito al lockdown, politiche che si sono dimostrate fallimentari nel contenere la diffusione del Covid.
Nell’incipit del documento, i firmatari scrivono: “In qualità di epidemiologi delle malattie infettive e di scienziati della salute pubblica, siamo molto preoccupati per gli effetti dannosi sulla salute fisica e mentale causati dalle politiche adottate dai Governi in materia di COVID-19, e raccomandiamo un approccio che chiamiamo “Protezione Focalizzata” (Focused Protection).
Provenendo da diverse parti del mondo e sia da destra che da sinistra del panorama politico, come epidemiologi abbiamo dedicato la nostra carriera alla protezione delle persone”.
Non si tratta quindi di persone irresponsabili e incoscienti, ma di scienziati che hanno una visione complessiva della Sanità Pubblica, e che sono giustamente preoccupati di evitare morti prevenibili per tutte quelle patologie che non sono Covid e che nel mondo Occidentale rappresentano il 98% delle cause di morte.
C’è addirittura chi definisce poco “etica” questa visione, contrapponendole una sedicente maggiore “eticità” dell’OMS. A parte il fatto che ultimamente il valore della parola “etica” è stato ampiamente svuotato di contenuti, ricordiamo che le scelte dell’OMS riguardo valori moralmente significativi, i valori “irrinunciabili” di cui si parlava un tempo, sono sempre state schierate contro la dignità della vita umana. L’OMS da anni promuove - tra le altre cose - l’aborto e le politiche denataliste.
Cos’è che dunque ha tanto infastidito l’OMS da portarla a pubblicare - come si ricordava nell’articolo -, un post dove si affermava che l’Immunità di gregge si raggiunge col vaccino, e non “esponendo” la popolazione al virus (come se non lo fosse comunque, nonostante le chiusure)? Perché questa insofferenza verso l’idea dell’immunità naturale?
Il tema dell’immunizzazione della popolazione è tutt’altro che liquidabile in un post. La Medicina riguardo l’immunizzazione dalla malattia indotta dal Covid-19 non è in grado ancora di dare risposte certe. Qual è la soglia che definisce l’immunità di gregge? Il professor Valliance parlava negli scorsi mesi del 60%; i fautori della vaccinazione parlano del 95%, come quella di altri virus, come il Morbillo. Chi ha ragione?
Non dimentichiamo che il vaiolo è stato eradicato con una copertura vaccinale che aveva di poco superato il 60%.
Sulla immunizzazione restano molti dubbi: dopo una malattia come quella del Covid-19 restano anticorpi, tant’è che vi sono anche i donatori di plasma, ma per quanto tempo durano? Ancora non si sa: non ci sono studi e pubblicazioni, e finchè non ci sono i dati non possiamo avere certezze assolute. Sull’immunità di gregge c’è un’enorme confusione, e vedere nel vaccino - come sostiene l’OMS - il modo principale e di fatto esclusivo per raggiungerla, è illusorio.
Se infatti il vaccino non è abbastanza efficace o duraturo nel tempo o non interrompe i contagi, l’immunità di gregge non la si raggiungerà mai, e pertanto diventa quasi inutile parlarne e certo non potrebbe essere invocato questo argomento per convincere o costringere qualcuno a vaccinarsi. Dovremmo quindi tornare all’ipotesi dell’immunizzazione naturale. Il nostro obiettivo dovrebbe quindi essere quello - come sostiene la Dichiarazione di Great Barrington -, di ridurre al minimo la mortalità attraverso le terapie adeguate, nonché ridurre i danni sociali fino a raggiungere l’immunità di gregge naturale.
Questa “Protezione focalizzata” rappresenterebbe un approccio più umano, che bilancerebbe i rischi e i benefici nel raggiungimento dell’immunità di gregge, ed è quello che permetterebbe alla Medicina di tornare a dispiegare tutte le sue forze per curare tutte le altre patologie e permetterebbe a coloro che sono a basso rischio per il Covid di vivere normalmente la loro vita e costruire l’immunità al virus attraverso l’infezione naturale, proteggendo al meglio coloro che sono a più alto rischio.