Il vescovo Ipolt: parte del clero tedesco è in confusione
«In Germania sta vacillando l’intera antropologia cristiana. È deplorevole che la teologia del corpo di San Giovanni Paolo II sia poco conosciuta in Germania. Abbiamo bisogno anche di un nuovo linguaggio e di un nuovo profilo per le nostre posizioni etiche al fine di orientare le persone e salvarle dalla confusione». Parla monsignor Ipolt, vescovo di Görlitz.
Volevano fare rumore, ma hanno provocato un silenzio assordante. A quasi una settimana dalla giornata di benedizioni collettive aperte anche alle coppie omosessuali, ancora latitano le reazioni ufficiali sull'iniziativa di protesta contro il Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ad invocare una punizione per i preti ribelli da parte dei vescovi è stato il Forum dei cattolici tedeschi attraverso le parole del suo portavoce, Hubert Gindest secondo cui l'assenza di sanzioni farà sorgere tra i fedeli "l'opinione che le disposizioni della Congregazione per la dottrina della fede possono essere ignorate e che tutti possono farsi una dottrina morale della Chiesa su misura". C'è anche chi, come il canonista Gero Weishaupt, pur ritenendo possibile la punizione verso i sacerdoti che hanno aderito alla campagna #liebegewinnt, sostiene che sia "inappropriata" perché "il diritto penale ecclesiastico è caratterizzato dal principio di clemenza". Insomma, il caos sembra regnare sovrano nella Chiesa tedesca alle prese con venti di scisma mai così forti. Gli stessi vertici della Conferenza episcopale hanno utilizzato toni più contrariati per la pubblicazione del Responsum che per prendere le distanze dalle benedizioni collettive di lunedì scorso. Le voci dei vescovi tedeschi, però, non vanno all'unisono. La Nuova Bussola Quotidiana ha raccolto la testimonianza di monsignor Wolfgang Ipolt, vescovo di Görlitz, sulla difficile situazione della Chiesa in Germania.
Eccellenza, lei è stato uno dei vescovi tedeschi che hanno accolto con favore il Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede. Altri lo hanno criticato. Se lo aspettava dai suoi confratelli?
Il Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ha fatto chiarezza su una questione pratica, liturgica e pastorale. A mio avviso, però, si sarebbe dovuta scegliere una forma diversa, che sarebbe stata sicuramente accolta meglio. Il Responsum è un chiarimento che arriva mentre già da molto tempo si svolgono celebrazioni di simili benedizioni in vari luoghi della Germania. Questo è certamente il motivo per cui sono forti le proteste in alcune regioni del nostro Paese. Inoltre, vengono toccate direttamente le questioni relative alla moralità sessuale della Chiesa, che certamente richiedono ulteriori studi.
Cosa risponde ai tanti che, in questi giorni, contestano il contenuto del documento sostenendo che la Chiesa non può benedire motociclette ed automobili, mentre rifiuta di farlo con le coppie omosessuali?
Come Chiesa, siamo prima di tutto legati alla testimonianza delle Sacre Scritture e all'insegnamento costante della Tradizione. Le persone che si sentono omosessuali possono ovviamente essere benedette, ma non può esserlo la loro relazione. Ad esempio, sono sempre benedetti quando partecipano ad una Santa Messa. Qui, tuttavia, si tratta di tentare di equiparare in qualche modo la loro unione al matrimonio, come è già accaduto in molte società occidentali attraverso la legislazione statale e di benedirli con un rito solenne. Un desiderio di partnership così vincolante è un segno che le persone vogliono assumersi la responsabilità l'una dell'altra. Lo posso rispettare.
Ma una celebrazione liturgica ufficiale della Benedizione porterebbe indubbiamente a confusione con il matrimonio ecclesiastico. Ecco perché, dal mio punto di vista, non può esserci una cerimonia ufficiale di benedizione per tali coppie.
Migliaia di preti cattolici sfidano in modo dimostrativo il Vaticano e benedicono pubblicamente anche numerose coppie dello stesso sesso. Dovrebbero essere puniti? Pensa che questa ribellione causerà confusione tra i credenti?
L'intera antropologia cristiana sta vacillando. Prima di tutto, parlo per la Germania. Negli ultimi decenni la Chiesa non ha capito in maniera esauriente come presentare e trasmettere la preziosità e il significato della sua morale sessuale. In particolare, è deplorevole che la teologia del corpo di San Giovanni Paolo II sia poco conosciuta in Germania. Sì, oggi abbiamo bisogno anche di un nuovo linguaggio e di un nuovo profilo per le nostre posizioni etiche al fine di orientare le persone e salvarle dalla confusione.
La maggior parte di queste proteste ha avuto luogo nel nord-ovest del Paese. Ci sono state benedizioni anche nella diocesi di Görlitz?
Non ci sono state proteste nella mia diocesi. Qui i cristiani vivono nella diaspora e, per quanto ne so, non ci sono stati cattolici omosessuali che hanno chiesto una benedizione.
Ha paura di uno scisma nella Chiesa tedesca?
Confido che lo Spirito Santo accompagnerà sempre la Chiesa e ci aiuterà a trovare una via d'uscita da alcune aporie e contraddizioni, affinché non si arrivi alla divisione ma più in profondità nella verità.
Cammino Sinodale: ma dove sta andando effettivamente?
Questa è una buona domanda a cui non posso rispondere in questo momento. Al momento una risposta al "Dove si va?" non si vede ancora all'orizzonte. Spero che il percorso sinodale permetta in Germania di riconoscere più profondamente che non siamo il centro del mondo, ma parte della Chiesa universale. Questo è ciò che intendeva Papa Francesco quando ci ha ricordato il “sensus ecclesiae” nella sua lettera del 29 giugno 2019 all'inizio del cammino sinodale.