Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Francesca Saverio Cabrini a cura di Ermes Dovico
Borgo Pio
a cura di Stefano Chiappalone

concistoro

Il sacro collegio è "bergogliano" ma il conclave non si sa

Francesco ha nominato la stragrande maggioranza dei cardinali che eleggeranno il suo successore. Ma non c'è alcun automatismo. Un'analisi de "Il Sismografo".

Borgo Pio 10_07_2023

All'indomani dell'annuncio del nono concistoro di papa Francesco è ormai conclamato che il prossimo conclave sarà dominato da una maggioranza "bergogliana" almeno quanto ai numeri.

«Papa Francesco in 10 anni ha nominato oltre 140 porporati, dunque, ormai ha la forza elettorale abbondantemente sufficiente (73%) per far eleggere un suo successore che garantisca – perché bergogliano doc – la vigenza delle riforme da lui introdotte nonché lo stile e il modo di far il Papa»: così Il Sismografo riassume un «tema mediatico ricorrente e gustoso», che definisce però «un vero obbrobrio» poiché darebbe l'idea di «una maggioranza precostituita [dal Papa regnante] a beneficio della sua persona e della sua memoria». Nessun determinismo: su questo non si può che concordare con Il Sismografo.

Il che non esclude calcoli umani, che non significa necessariamente "cattivi": rientra nell'azione di governo di un pontefice scegliere dei profili che maggiormente corrispondano alla propria "linea" (semmai è su quest'ultima che si può discutere). E se non tutti i pontefici attribuiscono la stessa importanza alle nomine, certamente con Francesco quest'azione si è rivelata piuttosto incisiva, come emerge specialmente dai profili episcopali. Quanto all'influenza sul futuro essa è inevitabile, a meno di non nominare soltanto ottuagenari.

In ogni caso, non c'è alcun automatismo tra un'impronta particolarmente forte sulle berrette cardinalizie e quanto accadrà al chiuso della cappella Sistina. Il Sismografo fa l'esempio proprio del conclave del 2013, che «secondo questo ragionamento, avrebbe dovuto quindi eleggere un ratzingeriano, in concreto, il card. Angelo Scola, eppure non è accaduto». 

Le sorprese sono sempre possibili e non è detto – anche qui nessun automatismo – che siano per forza sorprese dello Spirito: Il Simografo conclude citando una risposta dell'allora cardinal Ratzinger in merito al ruolo dello Spirito nel conclave, che «dovrebbe essere inteso in un senso molto più elastico, non che egli [lo Spirito] detti il candidato per il quale uno debba votare. Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto».