Il Partigiano resuscitato
Quanti fra quei partigiani che “combatterono veramente” sono ancora vivi? Quanti il ministro Boschi pensa di poterne fare risorgere per vincere il referendum? Ha avvisato i custodi dei Campisanti? E per quale motivo onorevole Bersani parla di partigiani che non hanno partecipato alla Resistenza?
Caro direttore
Ero in terza elementare, scuola Mario Galli Sesto San Giovanni (pardon Stalingrado d’Italia allora la chiamavano così e all’ingresso in città da nord, allora statale 36 dello Spluga, stava una minacciosa scritta “Democristiano fatti il segno della croce….). Il maestro Nicola Centola ci insegnò subito un canto che tutti dovevamo imparare come “Inno della Patria”. “Si scopron le tombe, si levano i morti i martiri nostri son tutti risorti".
Uno dei pochi inni risorgimentali non “censurato” dal regime mussoliniano (ma questo lo ho scoperto dopo). Ma quelle tombe scoperchiate ci facevano un poco di effetto. Poi vennero i film Horror. “A volte ritornano” “Non aprite quella porta”. Qualcosa di simile tornò anche brevemente in alcuni album a fumetti di Tex Willer dell’editori Bonelli.
Oggi la giovane fascinosa e, presumo laureata, dottoressa Boschi ministro con ampi poteri ha annunciato che “i partigiani quelli veri che hanno combattuto” voteranno a favore del referendum di ottobre. Scontata la reazione “ideologica” ( posso chiamarla così?) dell’onorevole Bersani sulla quale torno dopo perché il problema primo è anagrafico. La guerra di Liberazione (uso i termini della mia scuola elementare) terminò il 25 aprile 1945. 71 anni e 27 giorni sono trascorsi da allora. Mia madre allora non ancora ventenne fece la Resistenza nelle fabbriche della periferia nord di Milano. Ipotizzando una età media attorno ai 20 anni ora le “truppe partigiane” avrebbero una età di 91 anni. Quanti fra quei partigiani che “combatterono veramente” sono ancora vivi? Quanti il ministro Boschi pensa di poterne fare risorgere per vincere il referendum? Ha avvisato i custodi dei Campisanti?
Sono solo domande, ma vorrei porgerne una anche all’onorevole Bersani. L’acronimo ANPI credo stia per Associazione Nazionale Partigiani Italiani. Ma anche qua farei lo stesso discorso statistico fatto prima. Quanti degli iscritti a questa associazione (cominciando dal presidente nazionale) hanno effettivamente partecipato alla guerra civile fra il 1943 e il 1945? Quale senso ha questa associazione che pure beneficia di fondi statali? E per quale motivo onorevole Bersani parla di partigiani che non hanno partecipato alla Resistenza (in quanto non ancora nati come me e anche lei ritengo)? Onorevole Bersani cosa intende con il termine partigiani. Di cosa e per chi? Grazie.