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LA GUERRA IN ATTO

Il meglio e il peggio del 2020: fra Onu, aborto e Trump

Il peggio è l'avvento di Biden che cercherà di fare dell'aborto un diritto umano, segue Guterres che con l'Onu ha usato l'emergenza per promuoverlo come categoria essenziale nella risposta al Covid-19. Il Parlamento Europeo ha fatto lo stesso, con l'aiuto di Gates e Soros. Dagli Usa di Trump, dal Brasile, dall'Ungheria e dalla Polonia una reazione in senso opposto.

Esteri 06_01_2021

Il peggio ed il meglio degli avvenimenti mondiali che hanno condizionato il 2020 ed influenzeranno il futuro mondiale dei prossimi anni. Molti temporali in arrivo e bufere come non se sono mai viste con grande speranza che rinasce da quanti seguono Cristo e non le mode.

La notizia peggiore di tutte, proclamata dalla insulsa tifoseria della stampa mondiale, è l'elezione di Joe Biden a 46° Presidente degli Stati Uniti. Biden è il nuovo modello di cristiano e cattolico progressista, uno stereotipo che noi italiani abbiamo esportato (catto-comunisti) e di cui non dobbiamo certo esser fieri. Un credente intermittente per il quale vale la Santa Comunione ma non vale, se non per ciò che è utile agli scopi politici temporanei, né la Dottrina Sociale della Chiesa né il Catechismo Cattolico. Gli insegnamenti biblici? Togli la Genesi, i Vangeli, gli Atti degli Apostoli e le Lettere di Pietro Paolo, Giovanni e Giacomo, tutto il resto si può valutare di volta in volta. Il novello Presidente USA finanzierà immediatamente i gruppi che praticano e promuovono l'aborto e la ideologia LGBTI all'estero (ne vediamo i primi effetti in america latina), il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione che sostiene l'aborto nei paesi in via di sviluppo. Cercherà di fare dell'aborto un diritto umano e di escludere le organizzazioni cattoliche e altre organizzazioni pro-vita dai programmi di aiuto internazionali per il rifiuto di praticare l'aborto.

Appena dopo Biden, mettiamo il Segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha reso l'aborto un diritto "essenziale" per la risposta di COVID-19. Con Guterres il sistema delle Nazioni Unite ha usato l'ultima emergenza globale per promuovere l'aborto in modo opportunistico e ha fatto della "salute sessuale e riproduttiva" una categoria essenziale nella risposta COVID-19. Subito dopo Guterres non possono mancare gli Stati membri dell'ONU che hanno aggiunto al mandato dell'UNFPA le questioni relative all'aborto umanitario e alle persone LGBT. Il Consiglio esecutivo del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione ha approvato una modifica alla strategia dell'agenzia che permetterà all'agenzia di promuovere l'aborto come diritto umanitario. Si è inclusa anche la "Dichiarazione del vertice di Nairobi", una riunione poco partecipata e ancor meno rappresentativa, i cui esiti sono stati profumatamente promossi da governi occidentali nell’ottica colonialista. Non possiamo dimenticare i danni inflitti dalla sconcertante intervista del Papa dell’ottobre scorso sulle coppie gay (ed il codazzo di chiarimenti che hanno accresciuto il danno) e che hanno e avranno un impatto mondiale anche per i prossimi anni.

L’Europa non può che occupare le altre posizioni nella lista nelle peggiori decisioni prese ed ideali perseguiti. Da un lato con la decisione del Parlamento europeo a sostengo del diritto umano all'aborto, quando la stragrande maggioranza dei membri del Parlamento, tutti i politici eletti da tutto il continente europeo, sostengono l'aborto e l’aborto eugenetico come un diritto umano assoluto. Lo hanno ribadito ancora lo scorso 4 dicembre quando si è votata una Risoluzione contro la Polonia e la decisione della Corte Costituzionale di quel paese che vietata l’aborto eugenetico. Praticamente nessuno ha votato contro, pochi anche tra i conservatori, ancor meno si sono astenuti. La Commissione Europea e la Commissaria dei Diritti Umani Europei chiudono la classifica del peggio della politica internazionale con : la Direttiva Antidiscriminazione (o pro LGBTI) e le continue reprimende e minacce contro Ungheria e Polonia per la loro difesa della cultura ed identità cristiana; la mancanza di decisione sul rinnovo di un Rappresentante per la Libertà Religiosa (assente da 12 mesi) e il continuo procedere nell’imporre la dea ‘Madre Terra’ (ideologia ambientalista) a tutti i cittadini e paesi (in perfetta sintonia con le agenzie ONU). Aleggia lo spettro delle potenti lobbies di benefattori e filantropi globali su tutte queste decisioni e incivili innovazioni, da Gates a Soros, il neo-globalismo che si prepara per il 2021 è all’insegna di un grande ‘re-set’ che cancelli ogni barlume di cultura ed antropologia cristiane dal mondo.

A fronte di questi drammatici fatti di cui soffriremo le conseguenze nei prossimi anni dobbiamo registrare anche avvenimenti e decisioni molto positive, innanzi tutto la Dichiarazione di Ginevra (Consensus Declaration) dello scorso ottobre. Una cooperazione senza precedenti tra i membri delle Nazioni Unite per promuovere la vita e la famiglia naturale. Patrocinata da Stati Uniti, Brasile, Egitto, Ungheria, Indonesia e Uganda, nel testo si riaffermano le norme del diritto internazionale sulla famiglia, la protezione della vita e la tutela della maternità e si rifiutano il diritto internazionale all'aborto e l'inclusione dell'aborto nella politica internazionale. Il testo è incluso nel verbale ufficiale dell'Assemblea Generale di dicembre, in modo da documentare ufficialmente la posizione pro-vita e pro famiglia dei 34 Paesi che hanno cofirmato la dichiarazione. Una iniziativa promossa dal Segretario di Stato USA Mike Pompeo, una diretta conseguenza alla altra straordinaria iniziativa di istituire la Commissione ed elaborare il Primo rapporto sui diritti inalienabili a cui gli USA dovrebbero attenersi.

Sempre dagli USA tra le altre buone notizie: quella del capo pro tempore dell'USAID (Agenzia di aiuti allo sviluppo e alla salute degli USA) ha sfidato e contrastato le politiche pro aborto dell’ONU e con gesti formali in maggio e ottobre scorsi ha protestato contro Guterres per aver permesso alle agenzie e agli esperti dell'ONU di promuovere l'aborto e per aver sfruttato strumentalmente la pandemia COVID-19 per farlo.

Trump e le sue decisioni per la vita umana del concepito e contrarie ad ogni aborto sono state cruciali (verranno rivoltate completamente da Biden) anche nello scorso anno. Trump che aveva iniziato la sua politica estera pro-vita nel 2017 ripristinando e ampliando la politica di "Città del Messico", ovvero una politica di assistenza sanitaria globale per la protezione della vita e che impedisce alle organizzazioni che praticano e promuovono l'aborto all'estero di ricevere fondi dai contribuenti statunitensi, nel 2020 Trump ha esteso ai fornitori di servizi stranieri ed ai beneficicari di denari USA i medesimi obblighi pro life. Altri due importanti funzionali della Amministrazione Trump, l’ambasciatore all’ONU Kelly Craft (New York) e Andrew Bremberg (Ginevra) si sono distinti per respingere bozze di risoluzioni che includevano l’aborto e la ideologia LGTB . A pieno diritto includiamo in queste buone notizie la importante mobilitazione di centinaia di migliaia di cristiani e cattolici, tra essi anche ottimi esempi di Vescovi in molti paesi Europei come negli Stati Uniti, che si sono battuti con fierezza, coraggio e dignità per liberare le celebrazioni eucaristiche dalle imposizioni totalitarie di alcuni governi meschini e per difendere la dignità umana, la famiglia naturale, il matrimonio e…la scienza biologica. Un popolo che in ogni parte del mondo ha difeso e difenderà la ragione e la propria appartenenza a Cristo e alla Chiesa.

La resistenza fiera dei laici in Argentina e in altri paesi dell’America Latina, così il popolo spagnolo, francese ed italiano in difesa della libertà di educazione e di religione e parola contro le derive oppressive di governi e lobbies totalitarie, dà in questo 2021. Non c’è un minuto da perdere.