Il dono
«Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo». Gv 17,12-14
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo». Gv 17,12-14
Il dono più grande che Gesù può fare ai suoi amici è il Padre stesso. Il legame che lo costituisce e che lo fa essere una sola cosa con il Padre, diventa garanzia anche per i suoi. Come potranno salvarsi, nelle traversie della vita e nell’odio del mondo? Come potranno essere amici tra loro, essere una sola cosa tra loro e con Gesù? Solo appartenendo al Padre come Gesù gli appartiene. Gesù prega per noi, prega il Padre e ci affida a Lui. Occorre ogni giorno ritrovare questa origine e accogliere questo dono. Possiamo condividere solo quello che riceviamo: la paternità che ci genera, e i doni personali che ci fanno vivere. Non siamo noi a farci, non sono nostre le cose che possiamo condividere con gli altri. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.