Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Bernardino Realino a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Il Dio dei vivi

Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui. (Lc 20,27-40)

Schegge di vangelo 22_11_2014

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui». Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda. (Lc 20,27-40)

Qual è l’ultimo confine della vita? Quale l’ultima prospettiva? Vorremmo possedere tutto, ogni cosa e ogni persona. Invece perdiamo le cose e ci vengono rapite le persone. Perdiamo anche il dominio di noi stessi, del nostro corpo e della nostra anima. Chi ci fa vivere quando la macchina del tempo si logora e la nostra vita sfarina nel nulla? Noi non siamo appena l’ultimo esito della cavalcata dell’evoluzione. Gesù parla di noi come ‘figli della risurrezione, figli di Dio’. Il principio perenne della nostra persona è Dio, che ci dona una vita senza paragone più grande e più piena. L’ideale più grande da inseguire è la corsa verso l’abbraccio del Dio dei vivi.