Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Natale del Signore a cura di Ermes Dovico

IL DOCUMENTO

Il comunicato della famiglia Evans

"Questa oltraggiosa accusa di aggressione (al padre di Alfie, ndr) è la prova che Alder Hey ha perso ogni credibilità, è completamente fuori dalla legge nella loro violazione dei diritti e ha perso il senso di ciò che significa prendersi cura degli esseri umani. Trattano il dovere di cura come dovere di uccidere".

Vita e bioetica 13_04_2018
Tom e Kate Evans

La famiglia del piccolo Alfie Evans è profondamente grata per la storica dimostrazione di sostegno della scorsa notte all’Ospedale Pediatrico Alder Hey di Liverpool. Il team di Alfie chiede di mantenere il supporto finché Alfie non verrà lasciato andare via sano e salvo. Vi incoraggiamo a continuare ad esprimere i vostri sentimenti e opinioni ma vi chiediamo di consentire il passaggio da tutti gli ingressi pedonali e stradali all’Ospedale senza ostacoli.

Alfie è trattenuto dall’ospedale Alder Hey contro i desideri e i diritti dei suoi genitori. Il giudice Hayden ha negato che Alfie sia prigioniero, ha respinto (ma non bocciato) le richieste di Habeas Corpus (falso imprigionamento), ed è rimasto in silenzio in tribunale quando l’avvocato Paul Diamond ha affermato che Tom e Kate avevano il diritto di uscire dall’ospedale con Alfie. Quindi sono seguite le logiche conclusioni legali. Ieri, 12 aprile, i genitori hanno esercitato i loro diritti genitoriali revocando formalmente il Dovere di Cura dall’ospedale Alder Hey e dai suoi medici, e trasferendo il Dovere di cura a uno specialista del trasporto aereo, un qualificato medico di terapia intensiva proveniente dalla Polonia, per il trasporto all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il trasferimento del Dovere di Cura da parte dei genitori è un atto legalmente esecutivo in Gran Bretagna.

L’ospedale di Alder Hey ha chiamato la polizia per fermare il trasferimento di Alfie, bloccando tutte le porte, attivando un allarme antincendio e rimuovendo tutti i bambini dal PICU. Ciò dimostra semplicemente che Alder Hey agisce in violazione dei diritti dei genitori, in secondo luogo che Alfie è davvero un prigioniero se viene utilizzata la polizia, e in terzo luogo le loro tattiche sono semplicemente isteriche.

E’ seguito lo stupore quando Alder Hey ha minacciato il papà affettuoso, che cercava solo di impedire che Alfie fosse assassinato, di accusarlo di aggressione se avesse cercato di toccare suo figlio. Il fatto è che la polizia, bloccando i genitori, stava effettuando una detenzione illegale.

Questa oltraggiosa accusa di aggressione è la prova che Alder Hey ha perso ogni credibilità, è completamente fuori dalla legge nella loro violazione dei diritti e ha perso il senso di ciò che significa prendersi cura degli esseri umani. Trattano il “dovere di cura” come “dovere di uccidere”. Hanno dimostrato in ogni modo di avere intenzione di uccidere. Per mesi è stata data loro ogni opportunità di definire la vicenda con calma e tranquillità. La loro risposta sono minacce, manipolazioni, bugie, trucchi e accordi infranti. Accuse fantasiose sono state fatte dai medici, dagli avvocati e persino dal giudice di Alder Hey. Cosa hanno da nascondere e cosa guadagnano con la morte di un bambino innocente? Nient’altro che potere e un tremendo trattamento dell’innocente Alfie.

Una folla di circa 2.000 persone, che si è identificata con orgoglio come l’Esercito di Alfie, ha circondato l’ospedale e bloccato le strade per ore, con le macchine che suonavano il clacson in appoggio, mentre veniva consentito il passaggio di pedoni e ambulanze. Hanno chiesto la liberazione di Alfie e non hanno permesso all’equipaggio dell’ambulanza aerea di partire per diverse ore, chiedendo che portassero Alfie con loro. L’ospedale non si è conformato nemmeno dopo l’arrivo dell’avvocato della famiglia, il Sig. Pavel Stroilov, e alla fine la squadra dell’ambulanza è andata via, promettendo di tornare se richiesto dai genitori. Da allora sono arrivate diverse altre offerte da altre squadre di ambulanze aeree internazionali, felici di provare a liberare Alfie.

La scorsa notte alle 23:23 è stato pubblicato un post che affermava che il nostro avvocato Stroilov è stato chiamato a Londra per presentarsi stamattina davanti al giudice Hayden J. per spiegare la sua lettera formale a Tom Evans. Non c’era nessuna deliberazione sul caso di Alfie. Denunciamo questa tattica di ritorsione che si svolge in un tribunale chiuso al pubblico, tali azioni, se difendibili, dovrebbero svolgersi in pubblico.

Siamo indignati del fatto che, nottetempo, con ulteriori e indifendibili passi legali, l’ospedale abbia ottenuto un ordine via fax mettendo Alfie sotto la custodia del tribunale, esautorando i genitori Tom e Kate dei loro diritti sul figlio Alfie, con entrata in vigore oggi a mezzogiorno. Ancora una volta si tratta di un passo indietro, dato che tutti i genitori sono responsabili della protezione del proprio figlio dalle minacce alla sua vita, e l’ospedale sta sostenendo che è più pericoloso per Alfie vivere in pace con amore e cure di qualità che morire per mano dei suoi dottori. Questo segno non è di un paese libero; questa è dittatura dello stato. Ave, Britannia.
Fortunatamente, grazie agli sforzi di Stroilov e Diamond, giovedì è stata emessa un’ordinanza del tribunale che impone la sospensione dell’esecuzione fino a lunedì, quando l’appello della famiglia per la richiesta senza risposta di Habeas Corpus sarà ascoltato.

La famiglia desidera trasferire immediatamente Alfie in aereo-ambulanza all’ospedale Bambino Gesù di Roma, che ha offerto assistenza gratuita per il resto della vita di Alfie, tra cui la tracheostomia e il tubo di alimentazione PEG, che sono considerati standard per un livello di cura adeguata, che Alder Hey rifiuta di fornire. I genitori sono felici di accettare la generosa offerta del prestigioso Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, che mette a disposizione di Alfie uno staff di 300 persone per gestire una diagnostica completa. Ciò determinerà il corso delle future cure di Alfie e permetterà alla famiglia di rispondere alle domande e alle preoccupazioni a lungo ignorate. Dopo la diagnostica e il conseguente piano di assistenza, Alfie potrà essere trasferito a vivere a casa con i suoi genitori. Alfie non ha bisogno di cure palliative di per sé, perché non sta morendo. Ha subito lesioni al cervello di origine non diagnosticata, ma sta migliorando man mano che cresce e il sovradosaggio di farmaci sedativi è stato ridotto. Possiamo solo immaginare cosa potrebbe accadere quando Alfie riceverà una diagnosi adeguata e una cura umana standard, e i genitori sono pronti ad amare e prendersi cura del figlio in ogni caso. Hayden J. non ha alcuna giustificazione quando inspiegabilmente ha dichiarato in tribunale che ad Alfie era stata diagnosticata una malattia mitocondriale, un’idea molto controversa che non è supportata da prove.

Tom Evans e Kate James continuano ad essere grati alla rappresentanza legale del Christian Legal Centre a Londra, Ordo Iuris in Polonia, e il fedele sostegno di Giuristi Per la Vita in Italia. È palesemente falso che abbiano licenziato più squadre di avvocati, ma solo due, che non sono riusciti a proteggere Alfie e hanno agito in violazione degli standard legali. Questo non è un caso facile da assumere in questo paese, e diversi singoli avvocati sono generosamente intervenuti per aiutarci in diversi momenti.