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"Il Cielo in una donna" su La Bussola Mensile di maggio

Primo piano tutto dedicato a Maria e tante altre pagine di letteratura, storia, teologia, spiritualità, che fanno di ogni numero della nostra rivista una piccola scuola di formazione apologetica.

Attualità 02_05_2024

Il Cielo in una donna è il titolo che abbiamo scelto per la copertina della Bussola Mensile di maggio: un gioco di parole (parafrasando una famosa canzone...) per sintetizzare quanto diceva già Sant’Agostino sulla Madre di Dio: «Il grembo di una sola donna portava colui che i Cieli non possono contenere» (Discorso 184,3.3).

A Maria è dedicato l’intero primo piano di questo numero, non solo per la ricorrenza del mese mariano, ma anche «perché, in un momento in cui tutto li mondo sembra irresistibilmente attratto da uno spirito di guerra – scrive il direttore Riccardo Cascioli nell’editoriale – a chi altri potremmo rivolgerci se non alla Regina della Pace?». E non in chiave “fideistica”, se consideriamo – anche alla luce del messaggio di Fatima – la guerra come «diretta conseguenza dell'offesa a Dio, dell’allontanarsi da Lui», che si traduce nel «pensare, giudicare e vivere come se Dio non fosse il principio di tutto. Vale per la vita personale, vale per la società in cui viviamo, e vale per le relazioni tra popoli».

La vera devozione a Maria è il mezzo più efficace per riannodare la relazione infranta con Dio, alla scuola di San Luigi Maria Grignion de Montfort e sintetizzata nel motto episcopale di San Giovanni Paolo II: Totus tuus. La consacrazione a Gesù per Maria non è una semplice devozione fra tante, ma un impegno che travalica la sfera personale: «significa entrare dunque da protagonisti nella lotta spirituale che caratterizza gli "ultimi tempi", cioè – scrive Diego Manetti – quelli che conducono al compimento della storia della salvezza», svolgendo un ruolo attivo e partecipe secondo il ritratto che di questi “apostoli degli ultimi tempi” traccia il Montfort: «Avranno nella loro bocca la spada a doppio taglio della parola di Dio; porteranno il crocifisso nella mano destra, la corona del Rosario nella sinistra, i sacri nomi di Gesù e di Maria sul loro cuore».

Benché la Rivelazione in sé sia definitivamente compiuta, nel corso della storia Maria si è manifestata (e continua a farlo) per testimoniare agli uomini l’amore di Dio e avvalorare le verità rivelate. Una “mappa” di questa presenza materna è data anche dal proliferare di santuari mariani, spesso legati a una sua particolare visita. Ma come distinguere se ci troviamo davvero di fronte a un fenomeno soprannaturale? Riccardo Caniato riassume i criteri per discernere e vagliare messaggi e apparizioni su cui «è preciso compito dell'autorità della Chiesa vigilare e giudicare». L’ordinario diocesano deve «attivarsi di persona, formando all'occorrenza apposite commissioni di esperti, per studiare i fatti, interrogare i presunti veggenti e i testimoni coinvolti», prendendo in esame eventuali errori dottrinali o atti immorali che possano minare la credibilità del messaggio o del veggente; e quindi i criteri positivi che invece avvalorano la credibilità, dalle circostanze ai frutti spirituali.

Talvolta Maria viene a ricordarci pagine del Vangelo che abbiamo (volutamente?) dimenticato. È il caso di Fatima, dove nel 1917 la Vergine mostrò ai pastorelli la tremenda realtà dell’inferno, che negli ultimi decenni si tende a tacere o a neutralizzare, magari lasciando passare l’idea che c’è ma forse è vuoto... «L'inattesa e terribile esperienza vissuta dai giovanissimi veggenti – scrive padre Mario Piatti – suscitò in loro repulsione e orrore nei confronti del male, indirizzandoli sempre più alla totale e generosa donazione di se stessi, per la salvezza delle anime».

La Vergine rivela il progetto divino sull’uomo... e sulla donna. Il primo piano culmina con l’articolo di suor Daniela Del Gaudio che tratteggia quasi una summa della femminilità di Maria, «come madre, vergine, sorella, compagna e serva del Signore», coordinate che ne svelano la singolarità «al di là di ogni possibile lettura stereotipata, o ideologica», permettendoci di «affermare che la donna, guardando a Maria, trova in lei il segreto per vivere degnamente la sua femminilità ed attuare la sua vera promozione».

A seguire Enzo Pennetta parla della letteratura distopica: un sogno che diventa un incubo e che non è mera finzione letteraria, ma profezia del presente. Il mondo nuovo narrato da Aldous Huxley, in fondo è il compimento dell’antica gnosi.

Stefano Fontana analizza il nesso tra capitale e lavoro alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa: due dimensioni naturali dell’economia, che gli attuali sistemi – siano essi socialisti o socialdemocratici o neoliberisti – puntano a separare tra loro. E non senza conseguenze...

Alberto Castaldini delinea una panoramica del mondo ebraico, che «nella varietà delle sue esperienze storiche e geografiche, presenta una sostanziale omogeneità culturale», sintetizzata nel titolo: molte lingue e una sola terra.

Quale giustizia è possibile perdendo di vista la creazione? In realtà, spiega Luisella Scrosati citando Josef Pieper, «l'uomo ha dei diritti inalienabili perché è creato come persona dall'atto creativo di Dio». Dimenticando ciò, assistiamo a un proliferare di “giustizie” e “diritti” (secondo le emergenze o le ideologie del momento) che spesso confliggono tra loro.

Quando la liturgia si “ammala” di gonalgia: Andrea Zambrano spiega perché il gesto di inginocchiarsi è insito nell’adorazione. Venuto meno l’uno è sparita anche l’altra. Un segno da riscoprire per “guarire” le ginocchia che non si piegano di fronte a Dio.

Il catechismo a casa, compito primario dei genitori. Non è un optional, specialmente in tempi in cui la fede a km zero non è garantita e non sempre è facile trovare una formazione adeguata a pochi passi da casa.

Infine, un argomento a metà tra psicologia e spiritualità: gli scrupoli, una vera e propria tentazione che fa leva su un’ansia di perfezionismo, finendo alla lunga per distogliere dalla vita spirituale. Ne parla lo psicologo Roberto Marchesini. 

Teologia, storia, spiritualità, dottrina sociale e tante altre tematiche che fanno di ogni numero de La Bussola Mensile una piccola scuola di formazione apologetica.

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