Il Catechismo e l'omosessualità
Il Catechismo dice che gli omosessuali "devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza". Perchè manca questa indicazione per gli eterosessuali?
Il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2358 afferma che “un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione”.
Il Catechismo invita all’accoglienza delle persone omosessuali non perché l’omosessualità sia un bene, ma proprio per il motivo opposto: perché l’omosessualità è una condizione intrinsecamente disordinata. Se la condizione omosex fosse naturale perché la Chiesa dovrebbe precisare di accogliere gli omosessuali? Perché il Catechismo non usa espressioni analoghe anche per le persone eterosessuali?
Quindi tutti coloro che citano questo passaggio del Catechismo con l’intento di aprire le porte all’omosessualità, in realtà si fanno un autogol.