Il cardinale Bernardin Gantin verso gli altari
Originario del Benin, morto nel 2008, era stato anche decano del sacro collegio. E aveva ricevuto la porpora nel "mini-concistoro" del 1977, insieme a Joseph Ratzinger.
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Via libera alla causa di beatificazione del cardinale Bernardin Gantin, nato in Benin nel 1922 e morto a Parigi nel 2008. Il presule africano era stato arcivescovo di Cotonou fino al 1971, quando entrò nella Curia Romana, ricoprendo vari incarichi fino a quello di prefetto della Congregazione per i Vescovi, e divenendo in seguito anche decano del Sacro Collegio dal 1993 al 2002. Ricevette la porpora per volontà di San Paolo VI nel "mini-concistoro" del 1977: i neo-cardinali erano solo quattro e tra loro c'era anche il nuovo arcivescovo di Monaco, Joseph Ratzinger (nell'occasione venne inoltre resa nota la nomina dell'arcivescovo di Praga Tomášek, creato cardinale in pectore nel concistoro precedente).
L'editto del cardinal vicario Reina, datato 21 gennaio, lo definisce «nobile figlio del Benin, uomo innamorato di Cristo e della Chiesa, di profonda fede in Dio, fedele al Papa, nella ultratrentennale presenza a Roma nel servizio nella Curia Romana», ricordando «la profonda stima e fiducia di San Paolo VI, di San Giovanni Paolo II e dell’allora card. Joseph Ratzinger» nei suoi confronti. E dispone l'avvio della causa di beatificazione, «essendo andata vieppiù aumentando, col passare degli anni, la sua fama di santità», invitando «tutti e singoli i fedeli a comunicarci (...) tutte quelle notizie, dalle quali si possano in qualche modo arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità del detto Servo di Dio».