I vescovi delle Filippine contro il cambiamento climatico
Con una lettera pastorale ispirata all’Enciclica Laudato si, i vescovi filippini indicano come salvare il pianeta: dal rifiuto di finanziare piani di “energia sporca” alla raccolta differenziata
Il 16 luglio i vescovi delle Filippine hanno pubblicato una lettera pastorale di nove pagine, divisa in otto sezioni, intitolata “Un appello urgente per una conversione ecologica: speranza di fronte all’emergenza climatica”. Salvare la nostra casa comune, scrivono i vescovi, non è solo un dovere cristiano, ma un “imperativo morale”, l’indifferenza sociale al cambiamento climatico “è immorale perché colpisce anche gli innocenti, specialmente i poveri”. Bisogna agire immediatamente perché i disastri causati dal clima minacciano tutti: “siamo a un passo da tutte le più serie minacce del cambiamento climatico che provoca danni irreversibili all’agricoltura, alle risorse marine e all’intero ecosistema” si legge nella lettera. La crisi climatica che ha causato migliaia di morti e milioni di profughi è destinata ad aggravarsi nei prossimi anni, ammoniscono i vescovi: “dobbiamo agire per fermare il degrado del nostro pianeta”. In altre parole i vescovi filippini cadono nell’ormai consueto malinteso: pensare che sia in atto un anomalo cambiamento climatico interamente determinato da danni causati dall’uomo all’ambiente. Quindi, come risposta concreta all’appello all’azione “in nome di chi è senza voce e del pianeta”, esortano le diocesi a organizzare un “tavolo ecologico” nei loro centri di azione sociale. Alle diocesi chiedono inoltre di guidare e rivitalizzare i programmi ecologici e “dedicarsi a vivere lo spirito e i principi dell’enciclica di Papa Francesco sull’ambiente, Laudato si”. Una delle “azioni ecologiche concrete” elencate dai vescovi è l’interruzione degli investimenti in fonti di “energia sporca” come il carbone: “non permette – dice la lettera – che le risorse finanziarie delle nostre istituzioni cattoliche siano investite in piani energetici che usino carbone, in compagnie minerarie e in altri progetti estrattivi distruttivi. Disinvestire da simili progetti deve essere incoraggiato”. Infine i vescovi esortano tutti a una vita semplice, a minimizzare i consumi e a promuovere attivamente una sensibilità e un’azione ecologiche con la raccolta differenziata dei rifiuti, la riduzione dell’uso di plastica e carta e l’eliminazione di sacchetti di plastica usa e getta.