I rifugiati di un campo Onu in Sudan lamentano di ricevere razioni insufficienti e di essere maltrattati
Dei rifugiati eritrei hanno preso contatto con la Bbc per denunciare di ricevere razioni di cibo e acqua insufficienti. L’Unhcr replica che le razioni rispettano gli standard internazionali
Alcuni rifugiati eritrei ospiti nel campo profughi delle Nazioni Unite di Shegreab, nel Sudan orientale, si sono messi in contatto con la Bbc tigrinya per denunciare il trattamento a cui sono sottoposti. Sostengono in particolare di non ricevere cibo e acqua a sufficienza. Hanno detto di ricevere solo un chilogrammo di riso, pasta e zucchero al mese. Anche la razione di 20 litri di acqua al giorno, dicono, è inadeguata per una regione arida e calda come quella in cui sorge il campo. Denunciano inoltre di essere stati abusati verbalmente dal personale dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati quando hanno esposto le loro lamentele. Contattata dall’emittente, l’agenzia Onu ha replicato di non tollerare abusi e ha detto che i rifugiati possono pertanto sporgere denuncia contro i membri del personale che li hanno trattati male. Inoltre ha spiegato che a volte la mancanza di carburante rende difficile l’approvvigionamento dell’acqua, ma che i rifugiati di solito ricevono i 20 litri d’acqua al giorno previsti dagli standard internazionali. Dal 2017 nello stesso campo sono state denunciate irregolarità a danno dei rifugiati, singoli e famiglie, in attesa di essere riallocati in altri paesi disposti a concedere loro asilo. I rifugiati sostengono che vengono chieste grosse somme di denaro per accelerare le lunghe pratiche di riallocazione e che si dà il caso di pratiche concluse in cui però i nomi dei beneficiari vengono sostituiti con quelli di persone che sono state in grado e disposte a sborsare più denaro. I primi rifugiati eritrei sono arrivati in Sudan nel 1968.