Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Francesco Saverio a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Islam

I fondamentalisti islamici indonesiani contro una scuola cristiana

La costruzione della scuola è osteggiata da un gruppo di estremisti islamici nonostante le assicurazioni che sarà aperta a tutti

 

 

Gli istituti scolastici cristiani nei paesi in cui i cristiani sono minoranze godono di generale apprezzamento per la loro elevata qualità. Tuttavia gli integralisti indù e islamici spesso li osteggiano, temendone l’influenza sulla popolazione, e cercano ogni mezzo per screditarli, interferire, metterli in difficoltà. In Indonesia, paese a maggioranza islamica, un gruppo di musulmani integralisti sta cercando di impedire la costruzione di una nuova scuola a Pare-Pare, nella provincia del Sulawesi meridionale. A volerla costruire è la Gamaliel School’s Foundation che sostiene di aver ottenuto i permessi necessari lo scorso ottobre. Alla scuola si oppone il Forum della Società Musulmana di Pare-pare che allo scopo di impedire l’inizio dei lavori sta organizzando delle proteste per indurre l’amministrazione locale a revocare i permessi concessi. Gli integralisti oppongono due obiezioni contro la nuova scuola. La prima è che sarebbe superflua perché nel distretto di Soreang, di cui Pare-Pare fa parte, ci sono molte scuole che hanno meno studenti di quanti ne possono accogliere. La seconda obiezione si basa su una normativa del ministero dell’istruzione risalente al 2021 secondo la quale la costruzione di qualsiasi istituzione educativa cristiana è autorizzata solo se e dove non sussista un rifiuto pubblico. Un politico di Pare-Pare, Kamaluddin Kadir, sostiene il Forum e aggiunge ai suoi argomenti l’ulteriore obiezione che la scuola verrebbe costruita in una parte di Pare-Pare abitata in maggioranza da musulmani. Dalla parte della fondazione si è invece schierato un influencer musulmano che ha fatto appello al presidente Joko Widodo ricordandogli tra l’altro che durante la recente visita del Papa ha affermato la volontà di garantire l’unità nella diversità ed è il momento di dimostrarlo respingendo le richieste dei fondamentalisti.