I cristiani nel mirino dei Fulani in Nigeria
Diversi episodi di violenza contro i cristiani si sono verificati durante le manifestazioni di protesta organizzate all’inizio di agosto
Le violente manifestazioni contro la corruzione e il caro vita svoltesi il 1° agosto e nei giorni successivi in molte città della Nigeria hanno avuto ricadute negative per i cristiani, soprattutto quelli che vivono nella Middle Belt, la fascia centrale del paese, o che, anche altrove, entrano in contatto con i musulmani. In Nigeria la tradizionale conflittualità etnica è esasperata e intensificata dal fattore religioso. Prevalentemente dediti ad attività agricole, i cristiani si scontrano infatti da sempre con i pastori transumanti del nord, musulmani, di etnia Fulani, che si tratti di aggressioni finalizzate alla razzia di bestiame oppure al controllo di punti d’acqua e territori da pascolo. Sempre più spesso ad avere la peggio sono i cristiani. Questa volta gli episodi di violenza più gravi si sono verificati nello Stato di Plateau e in quello di Kaduna. Il 1° agosto due agricoltori cristiani sono stati uccisi e uno è stato gravemente ferito da alcuni pastori Fulani nelle province di Mangu e di Bassa. Il 3 agosto altri due agricoltori cristiani sono stati attaccati da un gruppo di Fulani mentre erano al lavoro nei loro campi a Kishisho, nel Kaduna. Hanno riportato ferite gravi e sono attualmente sotto cure mediche. In entrambi i casi gli aggressori hanno distrutto parte dei raccolti. Il 4 agosto infine migliaia di musulmani mentre partecipavano a una delle manifestazioni di protesta nella metropoli di Jos-Bukuru, capitale del Plateau, si sono accaniti contro le attività commerciali di proprietà dei cristiani che hanno danneggiato compiendo atti vandalici e razziato. Il governatore del Plateau è stato costretto a imporre un coprifuoco di 24 ore per ripristinare condizioni di sicurezza.