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Asia

I cattolici in Vietnam tra persecuzione e riconoscimenti

In occasione dell’80° anniversario dell’indipendenza il governo riconosce il ruolo importante svolto dai cattolici per lo sviluppo e la sicurezza

 

Il Vietnam ha celebrato l’80° anniversario della sua indipendenza, proclamata il 2 settembre1945, con la più grande parata militare degli ultimi decenni, con elargizioni di denaro e con la liberazione di quasi 14.000 prigionieri. Hanno partecipato alle celebrazioni anche i cattolici che nel 1945 erano meno di due milioni, in 12 diocesi, e adesso sono più di sette milioni in 27 diocesi, con circa 30.000 sacerdoti e religiosi di diversi ordini e congregazioni. Eppure la vita dei fedeli è tutt’altro che facile. Nella World Watch List 2025 di Open Doors, l’elenco dei 50 paesi in cui i cristiani sono più perseguitati, il Vietnam occupa il 44° posto, dopo il Camerun e prima della Turchia. Benchè il regime comunista al governo abbia migliorato le relazioni diplomatiche con il Vaticano, la Chiesa cattolica continua a essere monitorata e a subire varie forme di oppressione: requisiti di registrazione più rigorosi – elenca Open Doors – maggior controllo sulle attività collegate all’estero, restrizioni sugli incontri religiosi, una supervisione governativa ampliata sulla formazione e l’educazione, e la possibilità di una sorveglianza ancora più estesa. Tuttavia il governo stesso riconosce il contributo importante che i cattolici offrono allo sviluppo del paese ed evidenzia tra gli altri: l’impegno per costruire case e ponti per i poveri nelle zone remote, per portare acqua pulita alle persone nelle aree rurali, la partecipazione, in prima linea, nella lotta contro la pandemia di Covid e nel fornire soccorsi in caso di calamità. Dei cattolici inoltre si apprezza il contributo a creare aree residenziali sicure. Molte parrocchie in effetti sono esemplari in termini di sicurezza e ordine, assenza di mali sociali, e solidarietà con i non cattolici. Il governo infine riconosce che le regioni in cui abitano i cattolici si distinguono per investimenti efficaci e sviluppo, la creazione di sempre nuovi posti di lavoro con una attenzione speciale a mantenere e preservare le occupazioni tradizionali.