I cattolici che non saranno mai un Peter Singer
Il Premio Berggruen 2021, un milione di dollari, è andato a Peter Singer, animalista e bioeticista a favore dell’assassinio non solo dei nascituri ma anche dei neonati e degli adulti con deficit mentali congeniti. Gli onori per Singer e compagni stridono con le bastonate che il mondo riserva ai cattolici veri. Ma per loro ci sarà un altro premio.
Partiamo dalla seguente notizia. Nel 2010 il multimiliardario Nicolas Berggruen fonda l’omonimo Istituto Berggruen. Se si va a leggere il sito dell’istituto si capisce subito da che parte sta: «Viviamo in un tempo di grandi trasformazioni. Dal capitalismo, dalla democrazia, all’ordine globale, le nostre istituzioni stanno vacillando. Il significato stesso dell’umano sta vacillando. Il Berggruen Institute è stato fondato nel 2010 per sviluppare idee fondamentali su come rimodellare le istituzioni politiche e sociali di fronte a queste grandi trasformazioni. Lavoriamo attraverso le culture, le discipline e i confini politici, coinvolgendo grandi pensatori per sviluppare e promuovere risposte a lungo termine alle più grandi sfide che l’umanità deve affrontare oggi». Le solite cose che sanno di zolfo: un nuovo umanesimo fatto di un po’ di transumanesimo e di un po’ di post-umano, l’anarchia come istituzione sociale, il sincretismo culturale, ossia il monopensiero, la religione del futuro et similia.
Questo istituto di recente ha insignito il bioeticista e animalista Peter Singer del Premio Berggruen 2021, donandogli un milione di dollari. Peter Singer insegna all’università di Melbourne, i suoi libri sono tradotti in qualche decina di lingue e scrive cose di questo tipo: «Alcuni esseri appartenenti a specie diverse dalla nostra sono persone; alcuni essere umani non lo sono. [...] E così, sembra che sia più grave uccidere, per esempio, uno scimpanzé piuttosto che un essere umano il quale, a motivo di un deficit mentale congenito, non è e mai potrà essere una persona» (Practical Ethics, Cambridge University Press, Cambridge 1993, p. 117-118). Singer è a favore dell’assassinio non solo dei nascituri, ma anche dei neonati e delle persone adulte che sono incapaci di esprimere funzioni elevate dell’intelletto. A questo signore sono stati donati, appunto, un milione di dollari, proprio perché l’Istituto Berggruen è della stessa ‘parrocchia’ di Singer.
A leggere questa notizia giustamente ci indigniamo (eccezion fatta per quegli ominidi che la pensano come l’animalista di cui sopra). Bene indignarsi, ma non stupiamoci. Si sa che il mondo premia i figli delle tenebre e condanna i figli della luce. Ed oggi questa tendenza premiale/sanzionatoria si è accentuata ancor di più, vedansi, tra i molti esempi, il referendum dei radicali sull’eutanasia che in breve tempo ha ricevuto centinaia di migliaia di sottoscrizioni (mentre i pro life erano occupati a scannarsi tra loro sulla questione vaccini) e la decisione dell’Ungheria di varare una legge al fine di difendere le anime dei più piccoli dalla propaganda Lgbt, Ungheria attaccata o, tuttalpiù, lasciata sola da quasi tutti i paesi dell’UE.
I cattolici, quelli veri, oggi stanno dalla parte sbagliata della Storia. Ce lo dicono quell’insegnante che si ritrova tutti i colleghi contro perché è critico verso Darwin; quella coppia di fidanzati che ha deciso di non convivere prima di sposarsi e per questo deve difendersi dalle accuse di “non volersi bene”; quella donna che ha deciso di non legarsi affettivamente a nessun uomo finché non avesse ottenuto la dichiarazione di nullità del suo matrimonio, posto che mai arrivi, e per tale motivo deve sopportare i rimbrotti della madre che la giudica troppo bigotta; quel gruppo di fedeli che partecipa alla Messa vetus ordo e che ora, più che mai, viene trattato come una setta fanatica dagli stessi correligionari; quello psicologo il quale sa che l’omosessualità è un fardello troppo pesante da portarsi addosso per tutta la vita e che quindi tenta di aiutare i propri pazienti omosessuali nel disfarsi di tale fardello, ma così facendo rischia di essere radiato dall’ordine; quella madre che protesta con un certo docente per i contenuti arcobaleno che suo figlio di 8 anni si deve sorbire a scuola e per questo finirà nella lista nera del prof; quella moglie che, in virtù solo del sacramento, tiene duro e non corre dall’avvocato per chiedere il divorzio anche se il suo matrimonio le pare Kabul e il marito un talebano; quel sacerdote che vestendo sempre in talare, parlando dell’Inferno, condannando l’aborto e il divorzio, menzionando anche altri concili oltre al Vaticano II, si preclude per sempre ogni carriera ecclesiale.
Ecco, tutti costoro - e molti, molti altri cattolici che potremmo definire con un termine prelevato dall’enologia come cattolici in purezza - non saranno mai un Peter Singer, celebrato e onorato da tutti; non riceveranno mai un milione di dollari, ma solo un milione di delusioni e bastonate. Non lasceranno alcun segno nel mondo, ma nel cuore di Dio sì. Il mondo, poi, li vedrà sempre come gli invisibili, gli sconfitti, gli inetti, i retrivi, gli stupidi, gli ingenui di questo secolo. Insomma, dei perdenti. Proprio come tanti Gesù in croce. Ma dopo la croce… verrà la Risurrezione.