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Catastrofi naturali

Haiti, una crisi umanitaria senza fine

Il terremoto che ha colpito il paese ha aggravato la crisi che attanaglia il paese ormai da anni e fa dipendere dall’assistenza internazionali più di quattro milioni di persone

 

 

Svipop 15_09_2021

 

Si parla di emergenze umanitarie quasi sempre in relazione a qualche grave problema insorto in Africa. Ma situazioni persino più dolorose affliggono altri popoli e regioni del pianeta. Yemen e Venezuela sono scenario di due delle maggiori crisi per numero di persone coinvolte, per enormità dei problemi e per durata. In Yemen la guerra è iniziata nel 2015, ma ha le sue radici nel 2011, la crisi umanitaria riguarda circa 21milioni di persone (il 66 per cento della popolazione). In Venezuela  l’inizio della crisi risale al 2013, la bancarotta economica e la violenza politica hanno costretto circa 5,4 milioni di venezuelani (un quinto della popolazione) a lasciare il paese e chi è rimasto fa ogni giorno i conti con scarsità di risorse e insicurezza. C’è poi un paese in cui non si non ha ricordo di una vita in sicurezza e dignità, ed è Haiti. I suoi 11 milioni di abitanti vivono una condizione di emergenza umanitaria praticamente ininterrotta, aggravata periodicamente da catastrofi naturali. Nel 2010 Haiti è stata colpita da un terremoto di magnitudo 7,0 che si stima abbia ucciso circa 260.000 persone. La popolazione non si è mai ripresa dai danni materiali e sociali causati dal terremoto e lo scorso agosto il sud del paese è di nuovo stato colpito da un terremoto catastrofico, di magnitudo 7,2. Questa volta i morti sono più di 2.200 e oltre 12.000 i feriti. Almeno 55.000 edifici sono andati distrutti. A peggiorare la situazione, le bande armate che infestano il paese, soprattutto la capitale Port-au-Prince, controllano le vie di comunicazione e rubano gli aiuti destinati alla popolazione colpita. Di recente le organizzazioni umanitarie hanno negoziato con le bande armate l’apertura di un corridoio umanitario, ma dei carichi di aiuti ancora vengono saccheggiati. Secondo l’Onu oltre 650.000 persone hanno bisogno di assistenza, circa mezzo milione di bambini non bevono acqua potabile. Anche prima di questo nuovo terremoto quasi 4,4 milioni di persone avevano bisogno di aiuti alimentari per sopravvivere.