Frontiere colabrodo e chi arriva non scappa da guerre
Il nuovo boom di immigrazione illegale in Italia è emerso chiaramente anche dal consueto rapporto annuale del Viminale. L'assalto alle coste italiane proviene da 4 direttrici marittime: Libia, Tunisia, Algeria e Turchia. Le nazionalità principali dei clandestini dimostrano che si tratta di migranti illegali ed economici: in nessuna delle nazioni coinvolte è attualmente in corso una guerra o vi sono carestie. Intanto il circuito dell'accoglienza continua a crescere: + 23,9% rispetto all'agosto del 2021.
Era già sotto gli occhi di tutti e il tema resta infatti al centro del dibattito politico e della campagna elettorale ma il nuovo boom di immigrazione illegale in Italia è emerso chiaramente anche dal consueto rapporto annuale realizzato dal Ministero dell’Interno e reso noto il 15 agosto in occasione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro Luciana Lamorgese.
I clandestini sbarcati da inizio anno all’11 agosto erano 45.664 (oggi, a pochi giorni di distanza, sono già aumentati in modo significativo), cioè il 40,36% in più dell'anno precedente, di cui 6.070 minori non accompagnati che in realtà sono per lo più clandestini che si autodefiniscono “minori”.
Aumentano nello stesso periodo anche gli scafisti arrestati (137), il 41,24% in più ma si tratta di un numero che ha poco significato poiché se non sono accusati di aver provocato morti, violenze o affondamenti vengono rilasciati in attesa del processo e tornano tranquillamente al loro paese pronti a riprendere il “lavoro”.
I dati contenuti nel Dossier del Viminale, pubblicato in occasione della tradizionale conferenza del 15 agosto del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, confermano l’allarme per la ripresa in grande stile dell’assalto alle coste italiane proveniente da almeno 4 direttrici marittime diverse: Libia e Tunisia verso Sicilia, Pantelleria e Lampedusa, Algeria verso la Sardegna meridionale e dalla Turchia in direzione delle coste ioniche.
Del numero totale di sbarcati all’11 agosto 21.347 (46,7%) sono stati raccolti in mare, 7.270 sono stati recuperati da ong (16%) e 24.317 sono arrivati con sbarchi autonomi (53,2 per cento). La Libia continua ad essere il paese da cui salpano più clandestini (24.809), seguita da Tunisia (12.536) e Turchia (7.039), rotta quest'ultima ingigantitasi quest'anno con flussi quintuplicati rispetto al 2021.
La ragione è dovuta ai respingimenti attuati dalle autorità greche che inducono i trafficanti a organizzare navigazioni più lunghe su imbarcazioni più grandi per raggiungere le coste italiane dove l’accoglienza è garantita. Altre nazioni da cui salpano i migranti illegali diretti in Italia sono Libano, Algeria, Siria e Grecia.
Le nazionalità principali dei clandestini sono emblematiche a testimoniare che si tratta di migranti non solo illegali ma puramente economici poiché in nessuna delle principali nazioni di provenienza è attualmente in corso una guerra o vi sono carestie: per l’83 per cento si tratta di tunisini (20%), egiziani (19%), bengalesi (16%), afghani (8%), siriani (5%), ivoriani (4%), eritrei (3%), guineani (3%), iraniani (2%) e pakistani (2%).
L’Italia ha accolto anche 6.710 migranti giunti in Italia fra agosto 2021 e luglio 2022 in modo legale: 4 per reinsediamento, 977 attraverso i corridoi umanitari da Etiopia, Giordania, Libano, Niger, Iran e Pakistan e 5.544 con l'operazione Aquila dall'Afghanistan che ha portato l'anno scorso in Italia molti collaboratori afghani che lavorarono con le truppe italiane e le loro famiglie.
Nota dolorosa quella sui rimpatri di chi non ha diritto a restare in Italia: sempre troppo pochi rispetto alla marea di clandestini a cui viene consegnato (invano) l’invito a lasciare la Penisola entro sette giorni: appena 3.955 i rimpatri negli ultimi 12 mesi.
Il circuito dell’accoglienza continua ad assistere, al 10 agosto, 95.184 migranti giunti illegalmente in Italia, il 23,9% in più rispetto al 10 agosto dello scorso anno: 682 sono in hotspot, 63.570 in centri di accoglienza e 30.932 nella rete Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI).
I dati contenuti nel Rapporto del Viminale sono peraltro divenuti superati già in pochi giorni.
A ieri i clandestini sbarcati sono già circa 47 mila: il 13 agosto ne sono arrivati 449 solo nel siracusano, nelle ultime ore sono sbarcati in 350, per lo più afghani, siriani ed egiziani, a bordo di 4 imbarcazioni sulle coste ioniche calabresi.
In 50 sono arrivati a Reggio Calabria a bordo di un veliero, altri 80 sono sbarcati a Lampedusa e a Pozzallo a bordo due barconi mentre in 40 sono arrivati a Lampedusa dalle coste tunisine dove la guardia costiera locale ha intercettato 10 barconi e riportato indietro atri 200 clandestini egiziani, tunisini e dei paesi del Sahel diretti in Italia.