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TEMPI MODERNI

Fondati sulla roccia o fede di cristallo?

La fede non guarisce solo le malattie dell'anima, ma anche quelle sociali grazie ad una condotta etica-morale ispirata ai principi tipici del Cristianesimo. È una consapevolezza che oggi pare persa, visto che tanti cristiani si stanno convertendo alle ideologie del mondo. Dobbiamo tornare alla vera roccia, Gesù Cristo.

Editoriali 19_07_2020

Quando penso alla Chiesa ho in mente l’immagine che ne dà San Paolo: “Come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo”. (1 Corinzi 12,12). E ancora: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” proprio perché il capo è Gesù.

La Chiesa e noi suo Corpo e membra del suo Corpo, siamo tutt’ora in fase di sofferenza, e di malattia, per usare un eufemismo. Perché mai come oggi assistiamo allo stravolgimento dei principi cristiani fondamentali (vedi la famiglia) su cui si fondava lo storico equilibrio proprio della vita umana.

Ho sempre vissuto la Fede nella Chiesa, come fin da piccola mi è stato insegnato, seguendo uno stile di vita che piano piano - come ho potuto verificare - non solo guarisce le malattie dell’anima, ma pure quelle sociali grazie ad una condotta etica-morale ispirata ai principi tipici del Cristianesimo.
Non per niente la Fede ha alimentato da sempre tutte le dimensioni sociali, dall’accoglienza alle mense dei poveri, alla cura dei malati e così via facendo da contraltare ai comportamenti aggressivi e predatori tipici dell’individualismo liberale che tende alla conquista e allo sfruttamento di tutta la realtà, compresa la sfera morale.

In questo tempo stiamo assistendo alla sostituzione progressiva e sistematica di tutti quei valori, nel senso più elevato del termine, e di tutti quei semi o germi di bene, che sono sempre stati espressione di chi ha considerato la Fede Cristiana quale regola imprescindibile per la vita.

La nostra fede sembra essersi trasformata da roccia, irremovibile ed eterna, fondata su Gesù Cristo, in struttura di fragilissimo cristallo che pare incrinarsi ad ogni sollecitazione anche lieve. Se il fondamento è così fragile… quale futuro ci aspetta?
In questo stranissimo periodo si ha la netta sensazione che i valori proposti dal Vangelo, dalla Parola di Dio, patrimonio fondante della nostra fede, siano solo da ritenersi una vaga chimera, un’illusione, una sorta di sogno della coscienza individuale, pertanto non degni di attenzione e considerazione da parte di uno Stato estremamente laicizzato.

La Chiesa come si pone di fronte a questa degenerazione data dal relativismo di oggi, dove ogni bisogno individuale è da soddisfare, compiacere e appagando subito ogni impulso?
Affermare la radicalità della nostra fede non è più di moda? È un atteggiamento desueto, in contrasto col “politicamente corretto” sociale, politico, culturale di oggi?
Il sangue versato da una schiera di cristiani, di martiri, in contrasto con le forze del male - che ricordiamo “sta accovacciato alla porta del nostro cuore” (Gen. 4), o come detto da Gesù: “con il principe di questo mondo” - non è più forse il seme vitale della Chiesa?

Vuoi vedere che la nostra Chiesa attuale, ovvero noi cristiani, non siamo più capaci di mettere un dito sulla bilancia della storia capace di inclinarla verso il bene, di promuovere quel processo all’interno della società che da sempre oppone i principi Cristiani a dottrine e ideologie puramente orizzontali ed egocentriche, fra le quali l’attuale relativismo imperante.
Pare che la nostra Stella Polare, che oggi ci guida, sia la sistematica abdicazione dal parlare e dal diffondere il Regno di Dio.

Abbiamo dimenticato che la Fede e la Parola di Dio, non incidono solo sul cambiamento e nell’anima del singolo che l’accoglie, ma lungo i secoli, hanno influenzato, in modo positivo, il superamento di situazioni sociali storiche critiche?
Ma come, stiamo forse sostituendo la nostra Fede con un’altra religione subliminale, liquida, talora espressamente immorale, avendo noi, cristiani, perso il mordente della sana criticità, a causa della adesione ad una diffusa cultura acritica e compiacente?
Lo spirito del cristianesimo si è inibito, offuscato? Così pare visto che stiamo assistendo, impotenti, alla “conversione” di molti cristiani alla nuova religione costituita e fondata su ideologie politiche.

Oggi assistiamo al tentativo di pianificare, politicamente, la vita di ognuno di noi.
Siamo tutti sottoposti, inconsapevolmente, alla standardizzazione, attraverso criteri, sistemi di condizionamento di massa, che vanno dal controllo sociale al controllo dell’opinione e delle idee, attraverso un sistematico bombardamento mediatico, continuo e quotidiano.

In conclusione:  oggi avremo noi cristiani uno spazio per la nostra libertà spirituale e di opinione, nonostante questo tentativo di ordinare e standardizzare la vita di ciascuno di noi? Per fare un esempio, come suora potrò ancora citare liberamente e con intensità, la Bibbia, per dire che: “L’uomo lascerà la sua casa… e la donna lascerà la sua casa… e i due saranno una cosa sola”?
Ma non aspettiamoci favori dal mondo: riprendiamoci la libertà che solo Gesù, la vera roccia, ci può offrire.

* Comunità Shalom - Palazzolo sull'Oglio