Figli uccisi e altre violenze, frutti dei disvalori odierni
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In provincia di Bergamo un padre uccide il figlio dopo una lite per questioni di droga. Semplicistici i commenti dei giornali. Il problema è che oggi la società “vende” una vita vuota, proponendo disvalori a tutti i livelli, anche in eventi pagati con soldi pubblici.
In questi giorni sono stata invitata da più giornalisti a dire la “mia” sul fatto accaduto in provincia di Bergamo, dell’uccisione del figlio da parte di un padre esasperato. La vicenda è più complessa di come solitamente si descrivono sui giornali questi drammatici accadimenti, ridotti quasi sempre al semplicistico annuncio: si drogava… soldi… esasperazione familiare.
La “storia” di ogni ragazzo/a si radica nell’intimo della persona: nessun genitore vuol vedere suo figlio “soffrire”… e il ritornello più diffuso è: non deve mancare niente a mio figlio! Purtroppo, però, la vita non è una vacanza interminabile, una corsa ad “evitare” gli ostacoli… un lecca-lecca continuo. Perché così i ragazzi, abituati alle “concessioni facili”, diventano instabili, nevrotici, patologici, infantili. Non li attrezziamo a camminare con impegno, a faticare. E così li rendiamo incapaci di superare le minime difficoltà.
Guardiamoci: oggi siamo, fino all’inverosimile, attenti a ciò che si percepisce esternamente e incapaci di decodificare i segnali interiori dei ragazzi più disagiati. Ci guardiamo allo specchio senza vedere il “nostro” volto ma curando come “apparire” agli altri.
Eh sì, brava gente: ciò che rovina davvero i nostri giovani, innanzitutto, non è la droga o il bere, ma la vita “drogata” e vuota che effettivamente li porta a drogarsi e a bere! La nostra società, nel suo complesso, ci propone la VITA ROVINATA! Immersi in un quotidiano che spesso “uccide” i sentimenti migliori, assistiamo a stupri commessi, con estrema facilità, qua e là per il Paese. E questo ci sorprende?! Ma scusate, i nostri politici, i nostri dirigenti, per caso, vivono in “apnea”? Non si rendono conto di quello che si propone, e poi succede ai giovani?
Tanto “scandalo” ma abbiamo permesso, con i soldi pubblici, un festival di Sanremo con messaggi di questo tipo: «Nel momento piccante, ti messaggia l’amante… ti piace che sono perverso… da 2 passiamo a 3, più siamo meglio è… ci dicono di no e adesso ci lasciate fare… Ti voglio nuda col calzino bianco...». Ma che messaggio è questo? Che roba è questa? Poi ci scandalizziamo se accadono certi fatti!
Chi ha un carattere timido, introverso, non bullo, non appariscente e, soprattutto, “non allineato” ai disvalori di oggi, si sente un “estraniato” dai rapporti e dalle relazioni sociali “appaganti”, così classificate dalla mentalità attuale! Chi non cade nel fatuo delirio dell’ego, chi non entra in questo circuito sociale, rimane appiedato, finisce con il “demolirsi” e “demolire”.
È proprio una cultura strana la nostra: ricorriamo ad ogni elettrodomestico per risparmiare la fatica e poi ci sottoponiamo ad esercizi di palestra faticosissimi; mangiamo tanto e poi ci sottoponiamo a cure dimagranti massacranti. Così siamo sempre troppo stanchi e troppo tesi, adulteriamo le notizie e la vita, pervasi dal “culto” della giovinezza a tutti i costi, della bellezza a tutti i costi, della vitalità sportiva a tutti i costi; e non si accettano debolezze o cadute! Siamo alla commedia umana… non ti adegui? Sei estraniato!
«Ricordati, Signore, di quanto ci è accaduto (…). La gioia si è spenta nei nostri cuori, si è mutata in lutto la nostra danza. (…) si sono annebbiati i nostri occhi...» (Lamentazioni 5).
* Suora, fondatrice della Comunità Shalom
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