Esonerati, ma discriminati: «Senza terza dose siamo pericolosi»
Dopo il vaccino la reazione avversa che l'ha portata anche in pericolo di vita. Adesso, dopo nove mesi il ritorno in classe e anche l'umiliazione di essere messa in una stanza da sola e lontano dai bambini: «Il vice-preside ha detto che sono pericolosa perché non ho completato il ciclo vaccinale, ho pianto, è stata una grande umiliazione». L'uomo subirà un procedimento disciplinare. La storia di Alessia D'Arrigo, che tra i primi in agosto denunciò le reazioni avverse e ora rischia anche la beffa: «Le nostre esenzioni scadono il 31 dicembre. Dopo, dovremo essere sospese».
«Tu in classe non entri perché sei pericolosa». Dopo nove mesi di malattia causata da una potente reazione avversa dopo il vaccino di marzo, Alessia d’Arrigo il suo primo giorno di scuola se lo immaginava diversamente. A nulla sono valse le insistenze dell’insegnante di scienze alimentari in un alberghiero di Messina: il vice-preside le ha mostrato una circolare del 20 dicembre e l’ha interpretata nel modo più restrittivo: “Destinata ad altra mansione, non può stare a contatto con i ragazzi”.
Quella che dovrebbe essere una possibilità per gli insegnanti non vaccinati, cioè il demansionamento, per Alessia è stata invece la prima e unica soluzione scelta per lei dal dirigente.
Il fatto è che Alessia non è senza vaccino perché pericolosa no vax. Lei, il suo “dovere”, il suo gesto d’amore” l’aveva svolto diligentemente, ma dopo la prima dose aveva avuto tali e tanti problemi e sofferenze – regolarmente certificate - che ha ottenuto, quasi un caso raro, un’esenzione da vaccino che scadrà il 31 dicembre. E ora, dopo il danno della reazione avversa anche la beffa di essere relegata ingiustamente in una stanza isolata a ordinare scartoffie, lontano dai suoi ragazzi.
Ma all’orizzonte anche l’incertezza del limbo di color che sono sospesi: «A fine anno scadranno le esenzioni ma nessuno ha pensato a noi. Senza un esonero vero e proprio noi dovremo rinunciare al posto di lavoro», spiega in questa intervista alla Bussola che è andata a trovarla 4 mesi dopo il primo incontro di agosto, nel quale raccontò per prima i fortissimi dolori da reazione avversa.
Alessia, un passo indietro: che cosa è successo dopo agosto quando ha raccontato la sua storia alla Bussola?
Sono stata malissimo, la mia vita è cambiata drasticamente, sono stata in pericolo di vita, ho fatto una serie di cure e ho trovato un medico che mi ha seguito: punture, flebo, medicine. Infine, ho conosciuto il Comitato Ascoltami fondato da Federica Angelini e ora sto lavorando con il comitato affinché vengano riconosciuti i danneggiamenti da vaccino.
Lei è stata ammalata nove mesi. Ora come sta?
Ho avuto febbre alta per nove mesi, adesso come unico fattore di rischio mi sono rimasti alti i valori della coagulazione. Sto assumendo Cardirene per fluidificare. Ma sono viva dopo essere stata a rischio per mesi.
Come è stata la decisione di tornare a scuola?
Martedì scorso sono andata dal medico e abbiamo valutato che fosse giunto il momento di rientrare.
Che cosa è successo?
Entro e il vicepreside mi dice: “Tu non puoi entrare”.
E lei?
Pensavo che stesse scherzando: «Che faccio?, vado al bar?».
E lui?
Nessuno scherzo: mi cita una circolare del ministero del 20 dicembre che dice che devo essere messa in altra mansione in quanto esentata perché non ho completato il ciclo vaccinale.
In realtà è un’extrema ratio…
Trasecolo. Sono lì da 11 anni e quella è casa mia. I colleghi erano felicissimi di vedermi e volevano abbracciarmi.
La preside che cosa ha detto?
Purtroppo, non era presente. Ho sbagliato io a non chiamarla, quando le ho raccontato quello che era successa è andata su tutte le furie e ha annunciato provvedimenti disciplinari per il collega. Mi ha chiesto scusa a nome della scuola e mi ha preannunciato che da gennaio tornerò in classe. Ma il problema adesso è un altro.
Quale?
Il 31 dicembre scadranno i termini per noi esentati. Se l’esenzione non verrà confermata, noi saremo costretti o a farci la seconda e terza dose od ad essere sospesi.
E le che cosa pensa di fare?
Non mi vaccinerò mai. Io ho avuto una trombosi e una polinefrite, ma l’esonero definitivo non me l’hanno mai fatto. All’hub mi hanno spiegato che non esiste una normativa vera e propria. Ma io di una cosa sono sicura per il bene mio e dei miei figli: io un altro vaccino non lo farò.
Come ha vissuto questi mesi come danneggiata da vaccino?
Un filo conduttore che ci accomuna è la paura e noi che abbiamo avuto l’esenzione siamo anche fortunati, anche se tra di noi non è infrequente trovare persone nella mia stessa condizione, che a causa di una interpretazione troppo restrittiva della normativa hanno demansionato insegnanti o dipendenti addetti al pubblico.
E come si è sentita dopo essere stata messa in un angolo?
Ho pianto, è stata un'umiliazione tremenda, con i colleghi dispiaciuti fuori in corridoio...