Entro il 2035 il fondo pensioni statali cinese potrebbe azzerarsi a causa della denatalità
Una conseguenza della politica del figlio unico è la costante diminuzione della popolazione attiva, rispetto al numero degli anziani, che potrebbe portare a una vera e propria catastrofe umanitaria
In Cina il fondo pensioni statali, dopo aver raggiunto nel 2027 il suo capitale massimo pari a circa 993 miliardi di euro, si esaurirà rapidamente fino ad azzerarsi nel 2035. A sostenerlo è il Centro per la sicurezza sociale nel mondo, un organo della Accademia cinese di scienze sociali. Il Centro inoltre ritiene che negli anni successivi la differenza tra chi contribuisce al fondo e chi ne usufruisce continuerà ad aumentare il che potrebbe produrre un deficit di circa 1.450 miliardi di euro entro il 2050. Quello della crisi del sistema pensionistico non sarebbe che uno degli effetti problematici della politica del figlio unico che per più di 30 anni è stata imposta alla popolazione. Dal 2000 al 2016 il tasso di fertilità nel paese è stato uno dei più bassi al mondo: 1,18. Benché nel 2016 il governo abbia deciso di concedere due figli per coppia, i cinesi per il momento sembrano riluttanti ad avere più di un figlio. Ne deriva un costante aumento percentuale degli anziani. Nel 2015 si stima che ci fossero 6,9 lavoratori di età compresa tra 20 e 64 anni per ogni anziano di 65 anni o più. I lavoratori per ogni anziano potrebbero scendere a 3,6 nel 2030 e a 1,7 nel 2050. Secondo Yi Fuxian, uno scienziato della University of Wisconsin-Madison, se così fosse, tenuto conto che attualmente non ci sono in Cina reti di sicurezza sociale o famigliari, si verificherebbe una catastrofe umanitaria della quale soffrirebbero soprattutto le donne che sono più longeve degli uomini. Ad aggravare la prospettiva si aggiungono le molte falle del sistema previdenziale: ad esempio, il fatto che i governi locali per mantenere alto il livello degli impieghi permettono alle piccole industrie di versare meno contributi per i loro dipendenti.