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IL DOCUMENTO

Emilia Romagna, i vescovi contro le religioni "fai da te"

La Conferenza Episcopale dell'Emilia-Romagna: “Religiosità alternativa, sette, spiritualismo. Sfida culturale, educativa e religiosa”. Intanto gli enti locali promuovono una giornata all'insegna dei nuovi culti.

Ecclesia 01_09_2013
New Age

È in uscita un documento della Conferenza Episcopale dell'Emilia-Romagna: “Religiosità alternativa, sette, spiritualismo. Sfida culturale, educativa e religiosa”. Si tratta di un tema che qualcuno vorrebbe minore, in realtà è di assoluta attualità e rilevanza.

Deve ancora uscire il documento che già se ne può valutare la necessità. Il 1 settembre, con il patrocinio di Regione, Provincia e Azienda Sanitaria Locale, a Dozza Imolese si terrà una giornata all'insegna del “benessere”. Leggendo i titoli delle conferenze di questa giornata sembra proprio che l'uscita della nota dei Vescovi emiliano-romagnoli caschi a fagiolo.

Monsignor Luigi Negri, presentando in anteprima il documento al quotidiano “La Voce di Romagna”, ha detto che siamo ormai di fronte a fenomeni di “religione bricolage”. Sono due le tendenze che alimentano questa religiosità alternativa: da una parte – ha detto Monsignor Negri - «il bisogno di esprimere la propria religiosità in termini totalmente autoreferenziali, una religione individualistica che tende a un benessere psicofisico più che a un benessere spirituale»; dall'altra il tentativo di realizzare un'alternativa reale alla religione cattolica che viene percepita come inesorabilmente superata.

La giornata in programma il 1 settembre - ricordiamo: patrocinata da tutti gli enti locali - propone incontri che spaziano dal vegetarianesimo, all'anatomia dell'anima (sic!), la cosmesi primordiale, ma anche psicogenealogia (“svelamento di segreti che ci imprigionano”) e connessione uomo-cosmo. Per chi avesse qualche dubbio c'è anche un laboratorio sulle energie degli dei greci dal titolo inequivocabile: “Mi sento un dio o una dea?”. Per sciogliere il quesito si spiegherà che gli dei sono archetipi, “rappresentano qualità energetiche presenti in ognuno di noi che condizionano la nostra vita, il nostro essere e il nostro agire.” Amen. Il gran finale – per chi avesse ancora qualche dubbio – è su “energia e spiritualità”, della serie: ad ognuno la sua salvezza; capisco il desiderio di star meglio, ma qui siamo praticamente al si salvi chi può.
Non a caso Monsignor Negri ha parlato di “bombardamento affettivo” per definire la principale tecnica di reclutamento nel campo della religiosità alternativa, una specie di “coccola spirituale” che cerca di saturare il bisogno di sentirsi amati, ma la fa con soluzioni che non sollevano il cuore oltre sé. Quasi tutte queste proposte di benessere psico-fisico finiscono per intrappolare l'uomo in se stesso, anche se vogliono vendersi come vie di fuga da un mondo grigio e cattivo. Mentre il decalogo comincia con un preciso “non avrai altro Dio all'infuori di Me”, la proposta di gran moda dice: “non avrai altro dio all'infuori di te”.

Una certa mentalità sincretistica si è impadronita ormai anche degli enti pubblici che sono ben lontani dal poter esercitare un criterio di giudizio sulla veridicità della religione, si limitano a garantire spazio a chiunque. In questo senso però emergono problemi seri. Come poter proteggere i cittadini di fronte a sette che conducono gli aderenti a violenze fisiche o psicologiche? Come discernere tra ciarlatani, venditori di fumo e risposte autentiche al bisogno di salvezza?

Il problema – dice Monsignor Negri – è che possiamo trovarci di fronte anche a fenomeni delinquenziali, coinvolgimenti surrettizi che privano della libertà, suicidi, persone scomparse nel nulla. La diffusione delle sette sataniche rappresenta la punta dell'iceberg di un fenomeno articolato che, anche senza arrivare a fenomeni penalmente rilevanti, rappresenta comunque una falsificazione del bisogno spirituale delle persone.

Siamo ancora nell'anno della fede proposto dalla Chiesa Cattolica e ci sarebbe da riflettere su di una domanda che molti ritengono scandalosa, ma che una vera laicità dovrebbe sapersi porre: qual è la vera fede? Qualsiasi fenomeno religioso è veritiero?

Sulle ali di questo documento proposto dai Vescovi emiliano-romagnoli speriamo che la Chiesa Cattolica sappia ritrovare la forza dell'identità che è necessaria per rispondere a queste domande.