Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi

LETTERE IN REDAZIONE

Egitto, si accende il dibattito

L'ennesimo episodio di persecuzione dei cristiani sta alimentando il dibattito anche tra i nostri lettori sulla situazione in Egitto e sulle cose che possiamo fare noi per aiutare i cristiani perseguitati.

Cari amici de "La Bussola Quotidiana",
 
Vi faccio i complimenti per il pregevole giornale online che leggo ogni giorno con interesse.
 
Ho appena finito di leggere la lettera del sig. Caprini e, francamente, devo dissentire quasi su tutto.

1. l'estremismo salafita e l'influenza di Ikhwan, la Fratellanza musulmana, erano stati tollerati in Egitto dal precedente regime né più né meno di quanto negli anni Settanta da noi era stato tollerato l'estremismo di sinistra, i "compagni che sbagliano", le "sedicenti Brigate Rosse": confondere un clima di generale lassismo con un'aperta istigazione al male da parte delle istituzioni più importanti della società è un vizio mentale che impedisce all'Occidente di affrontare in modo serio la questione dell'islamismo radicale. Forse negli Anni di Piombo il governo aveva legalizzato la violenza rossa o nera? L'attuale classe dirigente egiziana non è all'altezza di affrontare l'estremismo islamico allo stesso modo in cui i vari ministeri non seppero per anni dare una risposta seria, risolutiva, al problema della violenza politica da noi, non perché stimoli o sostenga la stessa violenza.

2. Il termine "madrassa" in arabo vuol semplicemente dire "scuola": molto spesso, da noi viene confuso con "scuola coranica", che è un'altra cosa. L'Egitto ha un sistema di public school all'altezza dei Paesi occidentali, come istruzione privata secondaria e come istruzione universitaria è persino avanti rispetto all'Italia: la classe dirigente e la borghesia di quel Paese sono formate da scuole di primo e secondo grado gestite da religiosi, ortodossi o cattolici, a cui anche le famiglie musulmane lasciano educare i figli. Purtroppo, nelle campagne, dove vive la maggioranza della popolazione, le scuole sono scarse e l'istruzione, comunque garantita a tutti, è spesso assicurata da personale che ha solo formazione teologica islamica. Ma il problema della scuola è un falso problema, come dirò di seguito.

3. L'idea di boicottare il turismo in Egitto è da rigettare: prima di tutto, da gennaio a oggi è crollato dell'80%. Poi, occupa una gran parte della comunità copto-ortodossa (contabili, manager, professionisti) che sarebbe punita da chi vorrebbe difenderla. Infine, last but not least, perché punire un Paese per le violenze di una minoranza? O forse pensate che in Egitto sia in atto una persecuzione voluta dal governo? In tal caso, fareste meglio a studiarvi prima quello che succede in Cina, in Vietnam e in Pakistan, per non parlare dell'Arabia Saudita. Forse chiedeste il boicottaggio del turismo in India quando ci furono i massacri nell'Orissa?

4. Il problema del far circolare la notizia sui media italiani non si pone: da giorni, i giornali parlano solo di questo e la gente sa (o crede di sapere) tutto. Il problema è, come dicevo alla fine del punto 2, in Egitto, dove i salafiti con le loro TV satellitari seminano odio e settarismo. Credete forse che la violenza colpisca solo i cristiani? I sufi musulmani hanno avuto negli ultimi anni le loro vittime. Anche i musulmani meno intransigenti (il termine "moderati" non è appropriato) vengono diffamati, percossi e certe volte uccisi. Non esiste sangue di serie A e di serie B...

Ora, che cosa fare? Innanzitutto, affidarsi meno ai media e più alla preghiera. Forse a molti è sfuggito, ma Mubarak è caduto l'11 febbraio, vale a dire il giorno di Nostra Signora di Lourdes. E se proprio Colei che "tutte le generazioni chiameranno beata" ci invitasse così a chiedere il dono della pace e della concordia fra i popoli? Mi permetto di suggerire, modestamente, proprio questo: preghiera e consacrazione, per evitare che l'Egitto, oggi tanto fragile, precipiti in un gorgo di violenza e morte che travolgerebbe tutto il Mediterraneo e il Medio Oriente. E anche noi...
 
Cordiali saluti,

D. Rossi
(imprenditore italiano attivo nei Paesi Arabi)



Gent.ma Redazione,

Ottima la lettera che Vi ha inviato il Sig. Roberto Caprini alla quale aggiungerei forse un altro approccio che ho suggerito nel sito del Movimento di Magdi Cristiano Allam e che ripeto qui di seguito e che propone la fondazione di una Commissione di prestigio Italo-Egiziana proprio per salvaguardare la minoranza copta Egiziana con una certa solennità e continuità:
"Nessuno meglio di Lei , Sig. Magdi Cristiano Allam, puo mettere, ed in un modo cosi nobile e doloroso per l’Egitto stesso, il dovuto coltello proprio su una delle piu nefaste piaghe che colpisce quel Paese.
E’ struggente ed inammissibile che i copti d’Egitto, una delle piu antiche e dignitossisime popolazoni indigene delle rive egiziane del Nilo da tempi immemorabili e che è legata anima e corpo a quel suo Paese, a quella sua Nazione, a quella sua antichissima terra e a quella sua Patria, debba essere trattata da i suoi concittadini in maggioranza di altra fede come se i copti fossero cittadini di seconda categoria o adirittura come nemici da sterminare. E un oltraggio che non puo continuare in un mondo ormai cosi globalizzato ed interdipendente.
Per vecchia tradizione esiste una solida amicizia tra lo Stato Italiano e lo Stato Egiziano (che data dai tempi del Khedive e del primissmo nostro Regno d’Italia) e credo che in gran linea di massima ci sia anche un reciproco legame di simpatia affettiva tra questi due popoli riveraschi del Mediterraneo. Tutti abbiamo visto come lo Stato Egiziano ricevette in esilio il re d’Italia Vittorio Emanuele caduto in disgrazia nel secondo dopoguerra e reciprocamente come lo Stato Italiano ricevette il re Faruk d’Egitto quando questi era caduto a sua volta in disgrazia. Molti sanno o possono vedere del regalo in segno di stima e affetto delle numerosissime e pregiatissime colonne di puro alabastro nilotico rarissimo fatto dal re Fuad d’ Egitto alla Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma. Regalo di un re musulmano ad una delle maggiore chiese della Cristianità sempre e sopra tutto in segno dall’amicizia Italo-Egiziana.
Quindi a me sembra che sarebbe opportuno che il nostro Governo (anche senza il resto dell’Europa)proprio per la tradizionale amicizia diretta che esiste tra i nostri due Stati, facesse una mossa diplomatica seria e spettacolare chiedendo alle nuove Autorità egiziane di impegnarsi solennemente davanti ad una  speciale  ed ufficiale Commissione di Prestigio Congiunta Italo Egiziana di salvaguardare i diritti dei copti d’Egitto come di tutti gli altri cittadini di quel Paese pena la rottura persino del rapporti diplomatici tra nostri due Stati amici costanti da tanto tempo. E credo che, con il permesso naturalmente del Vaticano, questa Commissione ed impegno solenne potesse avvenire proprio nella navata  della Basilica San Paolo fuori le mura prestata per l’occasione dal Vescovo di Roma, papa Benedetto XVI, di modo che la solennità ed impegno avesse come background proprio quello spettacolare cerchio di colonne di alabastro Nilotico che rappresentano una sorte di abbraccio rispettoso dall’Egitto all’Italia e che l’Italia ha sempre apprezzato con cuore.

Henry Alphandery , Milano
(cittadino italiano, nato e cresciuto ad Alessandria d'Eggitto fino al 1949)

P.S. Colgo  l'occasione per dirVi che mi sono iscritto alla Vostra Newsletter in quanto sono un sincero ammiratore dell'alto livello intellettuale del Vostro giornale on line e della sua attraentissima composizione. Complimenti e Grazie




Cari amici de "La Bussola Quotdiana",

innanzitutto complimenti per i contenuti e l'impostazione sobria ma accattivante del vostro giornale on-line. Una breve osservazione rispetto alle ennesime persecuzioni di cristiani in paesi islamici:

a) Purtroppo l'avallo alla violenza, come ormai risaputo, è coranico e dunque è un problema legato al sopravanzare di un dettame religioso a-rivelato e a-veritativo su un valore, come quello del rispetto della vita umana, che anche e solo la retta coscienza dovrebbe saper riconoscere

b) Sarebbe bello e auspicabile che nelle scuole musulmane si insegnassero e praticassero i valori di rispetto, della vita, delle persone, delle altrui religioni; ma vi risulta che ciò accada? O anche i maestri musulmani sono predicatori di presunte superiorità etnico-religiose o di disprezzo verso chi musulmano non è?

c) Perché non boicottare il turismo di paesi come l'Egitto; l'uomo è materialista, se non capisce i valori, gli si tocchi il portafoglio...

d) Chi può, come magari Magdi Allam, faccia sentire la propria voce in sedi istituzionali adeguate; per esempio la trasmissione Rai "A sua immagine", in passato sui casi come quelli di Asia Bibi, si è fatta sentire con forza ed equilibrio.

Un saluto, buon lavoro    

Roberto Caprini (BS)