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...E vissero per sempre felici e sorpresi

Cosa succede quando s'incontra il Principe Azzurro? L'obiettivo è raggiunto? No, la sensazione è piuttosto di essere finite in un guaio, il Grande Guaio della vita. Che per fortuna non è mai come l'avevamo prevista. Un libro divertente racconta questa verità.

Cultura 04_08_2013
Copertina

«La vita – scriveva John Lennon nel 1980 – è quello che ti accade mentre sei impegnato a fare altri piani». A tale evidenza prima o poi dobbiamo arrenderci tutti ed è quello che presto o tardi il più delle volte succede. Questa raggiunta consapevolezza, però, non è un punto di arrivo, come non lo è l'incontro con colui che nelle fiabe si chiama Principe Azzurro.

Il secondo libro di Marcella Manghi (Parma, 1974) inizia esattamente qui. Dove le fiabe si concludono, assicurando ai protagonisti eterna felicità, ma dove nella vita vera si apre per tante fanciulle la porta misteriosa del proprio destino che, lo fa subito presente il titolo, è in genere Qualcosa di diverso da quanto si era sognato e progettato.

Il bello della vita – e il bello di questo diario di bordo che fila via come un romanzo, ma per fortuna non lo è – sta proprio nel vedersi sfatare davanti tutte le limitate certezze di cui si credeva di non poter fare a meno. È quanto accade all'autrice, che se di fronte alla realtà non ha lo stesso slancio ottimista del suo Pietro (fidanzato, poi marito, quindi padre dei loro tre figli), ha però di certo almeno una grande qualità: il coraggio, necessario a lasciare un sicuro habitat di provincia e un ideale di amor borghese, per andare a tuffarsi in un'avventura matrimoniale piena di incognite e di molti cambi di rotta, qualche volta desiderati e qualche volta no.

Per non parlare delle faticose differenze tra il Principe e la sua Principessa. Lui, che ha studiato filosofia e psicologia, è vulcanico, dialettico, «difficile da seguire nelle sue interferenze». Lei è quadrata e ponderatissima, come la sua laurea in matematica. Lui è affascinato dai cambiamenti, soprattutto se arditi. Lei da questi il più delle volte è disturbata. Lui è ostinato nel voler sempre andare al perché e al percome di ogni cosa, lei fino al loro incontro ha vissuto benissimo con le coordinate di buon senso necessarie a fare tutto sommato il proprio dovere.

A questo punto si potrebbe dire che la ragazza è stata fortunata, che finalmente qualcuno le ha spalancato orizzonti un po' più ampi di quelli preparati da un'adolescenza nutrita a sit-com e da una giovinezza trascorsa tra casa, studio, shopping e sedute dall'estetista. Ma un Principe Azzurro fuori dagli schemi, con un guardaroba fuori moda, con la barba e gli occhialini tondi, che tracanna ogni giorno litri di tè e ha strani amici logorroici, che non conosce orari e ha sempre da dire la sua (anche quando non se ne sentirebbe la necessità), ha pure lui bisogno di un colpo di fortuna, di una donna disposta a seguirlo anche il capo al mondo e a rivedere ogni giorno – se ne vale la pena – le proprie ferree opinioni e buone abitudini.

Se la lettura comincia bene, incuriosita da una citazione di Pavese sulla fantasia umana che «è immensamente più povera della realtà», si conclude anche meglio, con una postilla che rende prezioso tutto il divertente racconto di quindici anni di vita a due, aneddoti e segreti compresi. In poche righe si svela il succo di tutta la storia, che poi è la storia di ciascuno di noi. Perché «davanti a sconvolgimenti straordinari è facile intuire come non siamo noi i primi fautori del nostro destino», mentre lo è assai meno quando tutto procede senza scossoni. Ma «se crediamo che il giardinetto rigoglioso dietro casa sia solo merito del pollice verde, si dimentica il Mistero che vi si cela: l'acqua del firmamento che annaffia il nostro orticello ha la stessa provenienza degli tsunami».

In ogni istante della vita che ci è data, insomma, magari ordinaria e senza colpi di scena, possiamo stare certi che c'è sempre quel frammento imprevedibile di eternità di cui il nostro cuore ha nostalgia. E se si tengono gli occhi aperti lo si può vedere distintamente.


Marcella Manghi Catania, Qualcosa di diverso, 200 pp., Ares, € 13,90.